Vera e falsa grandezza umana. La falsa è quella dei Cesari e dei Napoleoni, e dei loro imitatori, piccoli e grandi, dal politicante di provincia fino a Hitler. O a Stalin. È quella della forza che schiaccia e distrugge e impone il suo dominio. Quella del genio svincolato dalla moralità. La vera grandezza è quella del bene che salva ed esalta l’umanità. E ciò che di più bello, disinteressato e puro essa esprime.
In tempi di crisi drammatiche, come questa del coronavirus, lo capiamo. Anzi, ci sembra indiscutibile. Ma poi ce lo scordiamo.
Una grande e giovane donna di pensiero e di azione, Simone Weil, francese, esule a Londra, ha scritto parole illuminanti sulla vera e sulla falsa grandezza. Le ha scritte in piena seconda guerra mondiale nel suo “manifesto” per la ricostruzione della nostra civiltà (La prima radice), mentre questa si stava suicidando, trascinando il mondo nella distruzione.
“La parola ‘virtù’ è ormai ridicola; essa che un tempo era carica di significato come le parole ‘onestà’ e ‘bontà’…Come potrà imparare ad ammirare il bene un ragazzo che nelle lezioni di storia vede glorificare la crudeltà e l’ambizione?”.
Dobbiamo sorprenderci, scriveva la Weil, se nasce un Hitler nel seno della nostra civiltà? È cresciuto anche lui respirando questa falsa grandezza in tutti gli ambiti della vita, dalla politica alla religione, dalla letteratura alla scienza all’economia. Adolf, il ragazzino austriaco curioso, il mediocre pittore era affamato di questa falsa grandezza che tutto il mondo attorno a lui esaltava.
Se vogliamo ricostruire una civiltà degna di questo nome, scrive la Weil, se vogliamo impedire che essa precipiti nuovamente nell’abisso del male, dobbiamo cambiare completamente la concezione che abbiamo della grandezza. Dobbiamo disprezzare la falsa grandezza.
“L’amore del bene non si accenderà mai nei cuori, e in tutta la popolazione, come necessario per la salvezza del nostro paese, finché, in qualsiasi campo, crederemo che la grandezza possa risultare da altro che non sia il bene.”
In tempi di coronavirus, che non sono i tempi della seconda guerra mondiale, ma sono comunque i tempi di una gravissima emergenza che sconvolge la vita di tutte le persone, e tante la perdono, crediamo con il cuore alle parole di Simone Weil. Siamo davvero convinti che la grandezza possa risultare soltanto dal bene.
Pensiamo con ammirazione e gratitudine ai medici e agli infermieri in prima fila. Alle persone che per il loro lavoro o per la loro responsabilità o per la loro condizione personale o familiare stanno aiutando, curando, assistendo, salvando gli altri, sacrificandosi senza risparmio. Questa è la vera grandezza. Non abbiamo dubbi.
Non abbiamo dubbi che in una storia umana piena di bassezze e di crudeltà, la vera grandezza umana è nel bene che comunque continua ad esistere. Che comunque, se vogliamo, riusciamo ad esprimere, malgrado la forza del male che è dentro di noi e fuori di noi.
Sappiamo che questa è la verità, che il resto è menzogna, è falsa grandezza. Che per questa verità vale la pena di vivere e di combattere.
“L’amore del bene non si accenderà mai nei cuori, e in tutta la popolazione, come necessario per la salvezza del nostro paese, finché, in qualsiasi campo, crederemo che la grandezza possa risultare da altro che non sia il bene”.
Verità per il nostro doloroso presente. Verità da conservare, con un giuramento interiore, per il dopo.
Pubblicato sul quotidiano “Trentino” il 12 marzo 2020