Il quotidiano “Trentino” è stato chiuso improvvisamente dalla proprietà.
La notizia è stata diffusa venerdì 15 gennaio e sabato 16 è uscito l’ultimo numero.
Motivo: i bilanci sempre più in rosso a causa della crisi economica e del Covid.
L’anno scorso il giornale aveva festeggiato i 75 anni di storia. Un lunga e gloriosa storia. Il giornale è sempre stato una voce indispensabile in questa terra.
I trentini, dal secondo dopoguerra in poi, hanno sempre avuto due giornali, “l’Adige” e l’“Alto Adige”, che più tardi ha mutato nome in “Trentino”.
Grandi lettori di giornali, i trentini amavano la concorrenza tra i due quotidiani.
Ultimamente ambedue erano diventati di proprietà dello stesso editore, l’onorevole della Volkspartei Michl Ebner, proprietario del Gruppo editoriale Athesia che già controlla i quotidiani “Dolomiten” e “Alto Adige”.
Sono note a tutti le difficoltà della carta stampata, sempre meno diffusa. Tuttavia la repentina chiusura del “Trentino” ha lasciato davvero sbigottiti.
È una sconfitta per questa comunità che non è stata capace di difendere, con i fatti, un proprio organo di informazione, sostenendolo concretamente, non solo a parole. Peccato.
Il pluralismo dell’informazione è fortemente indebolito.
Ora restano “l’Adige” e il “Corriere del Trentino”, l’inserto locale del “Corriere della sera” che pure sta svolgendo un ruolo importante nell’informazione locale, anche se più ridotto rispetto ai due storici quotidiani locali.
La nostra solidarietà va al direttore Paolo Mantovan, a tutti i giornalisti, a tutti gli altri dipendenti. Per molti di loro si annunciano tempi difficili in un momento già molto difficile.
Auguriamo loro che il Gruppo editoriale Athesia ne occupi il maggior numero possibile in altri settori della propria attività.
Un grande dispiacere anche per me che sul “Trentino” scrivevo ogni giovedì da due anni. Molti degli articoli che ho scritto li trovate in questo blog.
Sul “Trentino”, durante la prima fase dell’epidemia del Coronavirus, ho tenuto anche la rubrica quotidiana “Testimoni” che è diventata poi un libro edito dal giornale e diffuso nelle edicole (andate alla pagina speciale di questo blog).
Il “Trentino” mi ha dato la possibilità di scrivere con totale libertà. Di questo ringrazio il direttore e il proprietario. Al “Trentino” ho dato il meglio di me stesso.
Peccato, davvero un peccato che la lunga storia del giornale finisca.
Il nostro impegno continua. Anche con questo blog.
Vincenzo Passerini
Leggi la prima pagina e due pagine interne dell’ultimo numero del “Trentino”: