Dopo l’edizione digitale dell’Abecedario della buona battaglia, ecco quella dell’Abecedario biblico della buona battaglia, a cura di Rosa Bianca e itlodeo.info.
Rispetto alla prima edizione del 2003, questa edizione è stata completamente aggiornata e rivista alla luce della versione Cei del 2008.
Presto la trilogia sarà completata con l’edizione digitale del Terzo Abecedario della buona battaglia.
Alla lettera “N” dell’Abecedario biblico della buona battaglia troviamo una citazione tratta da Qoèlet (7, 10), o Ecclesiaste, piccolo libro composto nel III secolo:
«Non dire: “Come mai i tempi antichi erano migliori del presente?”,
perché una domanda simile non è ispirata a saggezza»
Qoèlet è famoso soprattutto per il suo inizio: “Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità”.
Vanità, dicono i biblisti, cioè hebel, nell’originale, andrebbe meglio tradotto con soffio, “qualcosa di inconsistente come la nebbiolina dell’alba dissolta dal sole, o una nuvoletta spazzata via dal vento, o una stilla di rugiada che evapora al mattino col primo calore” (G. Ravasi). Tale la condizione umana.
Per Guido Ceronetti, geniale e fuori da ogni schema interprete di tante cose, e anche della Bibbia – e geniale scrittore -, Qoèlet, “il grande Anonimo, è essenzialmente voce che rantola, che si spezza, che prova affanno, che dà in gemiti, in rabbiosi stridori, in furori…” (dall’introduzione alla sua versione pubblicata da Adelphi nel 2001 con il titolo Qohélet. Colui che prende la parola).
Di Ceronetti, l’Abecedario biblico della buona battaglia propone un passo tratto dalla sua versione di Giobbe e posto alla lettera “R”: Ricordati vento è la mia vita… Altra voce biblica, Giobbe, che, con insuperata potenza, rantola, dà in gemiti, in rabbiosi stridori, in furori…
Nessun sentimento umano è estraneo al mondo della Bibbia. La Bibbia non è un libro “politicamente corretto”. Neanche “ecclesiasticamente corretto”.
Leggi e scarica l’Abecedario biblico della buona battaglia.
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