«Siamo al posto giusto, perché è qui
che possiamo intravedere la luce
della resurrezione …»
Con la Pasqua ecco l’edizione digitale del Terzo Abecedario della buona battaglia, pubblicato a cura dell’associazione Rosa Bianca e di itlodeo.info.
Per il nostro augurio riprendiamo le luminose parole di monsignor Pierre Lucien Claverie riportate alla lettera S dell’Abecedario. Sono parole di speranza nella resurrezione e di fiducia nell’umanità con tutte le sue diversità, pronunciate in un contesto difficilissimo:
«Siamo al posto giusto, perché è qui che possiamo intravedere la luce della resurrezione … Sono persuaso che l’umanità è pluralista, e che quando pretendiamo di possedere la verità o parlare in nome dell’umanità noi diventiamo preda del totalitarismo e dell’esclusione.
Nessuno possiede la verità, ciascuno è in cerca di essa. Credo che Dio c’è, non pretendo di possederlo. Non si possiede Dio. Non si possiede la verità ed io ho bisogno della verità di altri che pure sono in ricerca.
Questa è la mia esperienza con migliaia di algerini con i quali condivido l’esistenza e le cui domande sono le mie domande.
La morte può arrivare da qualsiasi parte. Non cerco il martirio. Ma sarebbe la mia una vita degna se fosse conservata in frigo?
È degna se confrontata con la mia capacità di donarla.»
Pierre Lucien Claverie
La citazione è tratta dal mensile dei missionari comboniani “Nigrizia” del dicembre 1999.
Pierre Lucien Claverie (1938 – 1996), vescovo cattolico, nato da famiglia francese trapiantata in Algeria da quattro generazioni, guidò la diocesi di Orano dal 1981. Coltivò sempre il dialogo con il mondo musulmano, che conosceva profondamente, anche nei momenti più difficili e sanguinosi della guerra civile. Fu ucciso ad Algeri il 1° agosto 1996 insieme al suo autista, Mohamed Bouchikhi, musulmano. Poco prima aveva partecipato a Tibhirine a una cerimonia in onore dei sette monaci trappisti uccisi due mesi prima dall’estremismo islamista.
Leggi e scarica il Terzo Abecedario della buona battaglia.
Vedi anche: