“In questi quattro anni ho ascoltato le storie di circa trecento migranti: storie vere, lunghe, brevi, terribili, divertenti, piene di disperazione e piene di speranza, storie a volte inventate per nascondere storie ancora più tremende …
In questi quattro anni di racconti, dialoghi, pianti, risate e litigi, le persone a cui appartenevano quelle storie sono diventate in qualche modo la mia gente. Ci lavoravo di giorno, li sognavo di notte …” (Angela Tognolini)
“Venivano con me, in quelle sere in cui andavo a casa con una voce che mi parlava nella testa. Li dimenticavo, il loro ricordo veniva a confortarmi. Le signore, gli uomini, i bambini, con le spalle curve e fiori nelle tasche. Che mi insegnavano a parlare nuove lingue, a contare sulle dita, a scacciare il dolore con la fede nel bene. Che mi spezzavano, a volte. Quando le cose andavano male…
Io non sapevo se sarei stata capace di scrivere racconti sui migranti. Mi sono seduta, ho provato, ne ho scritto uno, non ho più potuto smettere.
Le storie di questo libro, ovviamente, non sono quelle che ho ascoltato durante il mio lavoro. Per segreto professionale non potrei mai rivelarle.
Piuttosto, quelle storie sono state il nutrimento per far crescere questo libro. Frutta che si trasforma in forza, cereali che diventano zuccheri e sali, zuccheri e sali che diventano sangue e ossa e pelle. Una pasta di energia mutata in muscolo e pensiero. Cristallizzata in canto. “
Da Angela Tognolini, Vicini lontani. Otto racconti di anime in viaggio, Il Castoro, Milano 2020.