Basta con la guerra e l’imperialismo di Putin (editoriale su “l’Adige”, 26 febbraio 2022)

L’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.

Chi è per la pace tra i popoli prova solo disgusto, orrore e dolore di fronte all’invasione militare dell’Ucraina da parte dell’esercito russo che sta provocando distruzioni, morti, profughi.

Siamo solidali con il popolo ucraino aggredito da una potenza straniera e dobbiamo aiutarlo in questo drammatico momento.

 

 

BASTA CON LA GUERRA E L’IMPERIALISMO DI PUTIN

di Vincenzo Passerini, “l’Adige”, 26 febbraio 2022

 

L’imperialismo criminale di Putin va condannato e contrastato con chiarezza e durezza.

Chi è per la pace tra i popoli prova solo disgusto, orrore e dolore di fronte all’invasione militare dell’Ucraina da parte dell’esercito russo che sta provocando distruzioni, morti, profughi.

Siamo solidali con il popolo ucraino aggredito da una potenza straniera e dobbiamo aiutarlo in questo drammatico momento.

Siamo vicini alle donne ucraine che qui in Italia stanno assistendo i nostri anziani e malati e soffrono e piangono per i loro cari che rischiano la vita. Dobbiamo aiutarle.

Così come dobbiamo accogliere e aiutare i profughi ucraini. I profughi non sono mai nemici. Non lo erano ieri, non lo sono oggi.

Dobbiamo esprimere la nostra ammirazione e la nostra solidarietà ai pacifisti russi che protestano in Russia contro la guerra di Putin, che vengono picchiati, perseguitati e portati in prigione. Sono una lezione di verità e coraggio anche per il nostro esangue pacifismo incapace di dire le parole necessarie e fare le azioni necessarie di fronte a questa guerra sconsiderata.

Ricordiamo le parole del premio Nobel per la pace 2021 Dmitry Muratov, coraggioso giornalista russo che non ha mai taciuto la verità di fronte alla ferocia dell’esercito russo nelle guerre del Caucaso, di fronte alle persecuzioni, alle violenze e alle uccisioni operate dal regime di Putin nei confronti dei difensori dei diritti umani, alle persecuzioni e alle morti dei tanti giornalisti, come Anna Politkvoskaja.

Disse Muratov il 10 dicembre 2021 a Stoccolma quando ricevette il premio Nobel per la Pace: «Nel nostro paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli. Mentre minacciare il mondo con la guerra è il dovere dei veri patrioti. I potenti promuovono attivamente l’idea della guerra. Il marketing aggressivo della guerra influenza le persone ed esse cominciano a pensare che la guerra è accettabile… Nelle teste di alcuni pazzi geopolitici, una guerra tra Russia e Ucraina non è più qualcosa di impossibile. Ma io so che le guerre finiscono con l’identificazione dei cadaveri dei soldati e lo scambio di prigionieri.»

Da un pezzo si preparava anche l’opinione pubblica russa, ci ricorda Muratov, alla possibilità di una guerra, che a noi è sempre parsa talmente folle da essere impossibile, con l’Ucraina.

Siamo vicini ai coraggiosi giornalisti russi come lui che per scrivere la verità rischiano ogni giorno persecuzioni, carcere e anche la morte.

E con Muratov diciamo a gran voce: Basta con il marketing aggressivo della guerra alimentato dai nazionalismi, dai populismi e dall’industria delle armi.

Basta affari colossali e scandalosi con le armi.

Basta marketing della guerra anche in Occidente, anche in Europa, anche in Italia. Basta.

Vincenzo Passerini

 

Editoriale pubblicato sul quotidiano “l’Adige” il 26 febbraio 2022. 

 

PDF