«NO ALLA GUERRA – STOP ALLA GUERRA. NON CREDETE ALLA PROPAGANDA, VI STANNO MENTENDO – RUSSI CONTRO LA GUERRA»
Anche tanti russi amano la libertà e la difendono con straordinario coraggio
Marina Ovsyannikova: “Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore”
La sera del 14 marzo 2022 durante il più importante telegiornale russo della sera, trasmesso dalla tv di Stato Channel 1, la giornalista Marina Ovsyannikova ha improvvisamente fatto irruzione alle spalle della conduttrice esponendo un grande cartello con la scritta:
«NO ALLA GUERRA – STOP ALLA GUERRA. NON CREDETE ALLA PROPAGANDA, VI STANNO MENTENDO – RUSSI CONTRO LA GUERRA»
La giornalista è stata arrestata e interrogata per 14 ore. È stata quindi rilasciata su cauzione. Sarà processata e rischia una condanna pesantissima. Recentemente è stata approvata in Russia una legge che prevede fino a 15 anni di carcere per chi diffonde le cosiddette “false informazioni” sulla guerra in Ucraina. Che è proibito definire guerra, che è invece una “operazione speciale”, e via di questo passo.
Quei barbari bombardamenti sulle abitazioni civili, quegli assassinii di donne e bambini sono una “operazione speciale”. O i giornalisti raccontano la verità di Stato o saranno duramente puniti. Torna il sistema sovietico.
Prima della sua coraggiosa protesta, la giornalista aveva registrato un video in cui fra l’altro diceva:
“Ciò che sta succedendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore. La responsibilià di questa aggressione è di una persona sola e questa persona è Vladimir Putin.
Mio padre è ucraino e mia madre è russa e non sono mai stati nemici. Purtroppo ho lavorato al Canale Uno negli ultimi anni e ho lavorato alla propaganda del Cremlino.
Mi vergogno di aver lasciato che i russi diventassero zombi. Abbiamo taciuto nel 2014 quando tutto è iniziato. Non siamo scesi in strada quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo guardato in silenzio questo regime antiumano.
E ora il mondo intero ci volta le spalle. E dieci generazioni dei nostri discendenti non saranno in grado di lavare la vergogna di questa guerra fratricida impostaci.
Siamo russi. Siamo intelligenti e riflessivi, è solo nel nostro potere fermare questa follia. Scendete in strada, non abbiate paura. Non possono incarcerarci tutti.”
Dopo essere stata rilasciata, Marina Ovsyannikova, intervistata dalla Reuters ha detto:
«Non voglio andarmene da questo Paese», ha detto alla Reuters. «Sono e mi sento russa, solo sono contraria alla guerra. Non credo che sia giusto che qualcuno possa essere punito per le sue opinioni, quindi spero che non venga formulata alcuna accusa penale nei miei confronti. E soprattutto, spero che non succeda nulla ai miei figli: l’unica cosa che mi preoccupa davvero è la loro sorte».
«Credo in quello che ho fatto», ha detto, «ma capisco perfettamente la grandezza dei problemi che mi troverò a dover affrontare — e ovviamente sono molto preoccupata per la mia sicurezza. Ma non mi sento un’eroina. Vorrei solo che questo sacrificio non sia stato vano, che le persone possano aprire gli occhi».
E rivolgendosi ai russi, Marina Ovsyannikova ha detto: «Non siate degli zombi, non ascoltate questa propaganda. Imparate ad analizzare le informazioni che vi vengono date, e a trovare fonti di informazione diverse, senza limitarvi alla tv di stato».
Sono citazioni tratte dal servizio dell’inviato in Russia del “Corriere della sera”, Marco Imarisio, che così conclude:
“La ribellione di Marina ha intanto fatto saltare il tappo del disagio che regna nelle redazioni dei media ufficiali, obbligate a fare il megafono della volontà del Cremlino. A NTV, la rete posseduta per l’86 per cento dal colosso del gas Gazprom, pare sia in corso un esodo di massa. Se n’è andata Lilia Gildeeva, che conduceva il telegiornale della sera dal 2006. Se n’è andato Vladimir Glusker, che però da anni lavorava a Bruxelles. Se n’è andata da Primo canale anche Zhan Agalakova, che ci era entrata giovanissima nel 1991, diventandone uno dei volti più riconoscibili.” (https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_16/marina-ovsyannikovaha-intervista-)
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