Archivio del mese Ottobre 2022

L’immigrazione in Italia è sempre più climatica: ingiustizia climatica e ingiustizia sociale si saldano (dal Dossier statistico immigrazione 2022 di IDOS)

Il Dossier statistico immigrazione di Idos è stato presentato il 27 ottobre 2022 a Roma e in tutte le Regioni.

«Viviamo su un pianeta in grande sofferenza, dove 1 persona su 78 è costretta a lasciare la propria abitazione. Alla fine del 2021, il mondo contava 89,3 milioni di migranti forzati, in aumento dell’8% rispetto all’anno precedente, arrivati a superare la soglia dei 100 milioni dopo l’invasione russa dell’Ucraina dello scorso 24 febbraio.

A questi si aggiungono i migranti forzati per cause climatiche, il cui numero resta per lo più non dichiarato, visto che in Italia e in Europa ai migranti climatici in quanto tali non viene riconosciuto lo status di rifugiato(Centro studi e ricerche Idos)

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Immigrati in Italia: produttori di ricchezza, eppure sempre più poveri (Dal Dossier statistico immigrazione 2022 di Idos)

«Lavorano in condizioni peggiori, sono più sovraistruiti e sottoccupati, ma contribuiscono in misura rilevante all’economia del Paese, con un saldo positivo di 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato. E restano largamente esclusi da molte prestazioni sociali, pur avendo un tasso di povertà 4 volte superiore a quello degli italiani. Se venissero impiegati meglio assicurerebbero vantaggi ancora più alti all’economia nazionale (…)

Sono il 15,3% degli occupati nel settore degli alberghi/ristoranti, il 15,5% nelle costruzioni, il 18,0% in agricoltura e ben il 64,2% nei servizi alle famiglie, dove quasi i due terzi degli addetti sono stranieri.

Tutti settori che, in assenza di manodopera straniera, entrerebbero in profonda crisi. Nel caso dell’assistenza alle persone, la gran parte delle famiglie italiane con anziani, minori o disabili sarebbero più sole e prive di aiuto.» (Centro studi e ricerche Idos)

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“Turoldo, un Lazzaro dell’Amore” (un libro di Paolo Bertezzolo a 30 anni dalla morte di padre David Maria Turoldo)

David Maria Turoldo (1916 – 1992), religioso dei Servi di Maria, resistente, saggista, poeta.

«“Ho pochi giorni ancora poi devo rientrare in ospedale. Sarà quel che sarà. Attendono altri accertamenti, ma io attendo Lei, meglio attendo Lui.” Con queste parole si  apre l’ultimo saggio di Turoldo, scritto pochi mesi prima di morire. Lo aveva intitolato Il dramma è di Dio, ma l’editore che lo pubblicò per la prima volta volle cambiarne il titolo, facendolo diventare Il dramma è Dio. » (Paolo Bertezzolo)

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Hikikomori. La vita oltre la stanza (sono più di 100 mila i giovani isolati in Italia)

«Dopo circa un anno, dopo che l’educatrice ci aveva abbandonati perché non sapeva più che fare, dopo che le terapeute ci avevano confessato di non sapere più che pesci pigliare, la nostra ragazza viveva di notte quando noi dormivamo, non usciva mai dal suo letto e non parlava più con noi. Le avevamo appiccicato un’infinità di etichette. Le erano state diagnosticate fobie scolari, sociali, depressione, psicosi, autismo.» (Testimonianza di genitori, associazione AMA-Auto mutuo aiuto, Trento)

«Sono più di centomila i giovani isolati in Italia, secondo le stime di Hikikomori Italia, che insieme a Hikikomori Italia Genitori organizza dal 2017 una cinquantina di gruppi di auto mutuo aiuto, in presenza e online, capillarmente presenti in quasi tutte le regioni, dieci solo nel Lazio. Senza contare il gruppo Facebook che viaggia verso i quattromila genitori iscritti.» (Marco Benedettelli, “L’Espresso”)

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La sanguinosa guerra civile in Etiopia: “La crisi nel Tigray fa paura all’Africa” (di Giulio Albanese)

Etiopia, Tigray, civili in fuga dalla guerra (www.vaticannews.va)

«Il conflitto del Tigray continua a mietere numerose vittime. Ad esempio, il 4 ottobre scorso, almeno 50 persone sono state uccise dopo che l’aviazione della Forza di difesa nazionale etiopica (Endf) ha bombardato una scuola che ospitava numerosi sfollati ad Adi Daero, nella regione del Tigray settentrionale…

D’altronde senza che sia consentito l’accesso di giornalisti indipendenti e con una presenza limitata di operatori umanitari internazionali, riuscire a monitorare lo scontro, ormai quotidiano tra gli opposti schieramenti, è assai arduo….» (Giulio Albanese, “L’Osservatore Romano”, 14 ottobre 2022)

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I Vescovi europei condannano la “brutale aggressione militare russa” all’Ucraina e lanciano un accorato appello per “una pace giusta”

Ucraina, fosse comuni.

«Colmi di profonda tristezza per le orribili sofferenze umane inflitte ai nostri fratelli e sorelle in Ucraina dalla brutale aggressione militare dell’autorità politica russa… In piena comunione con papa Francesco, anche noi rivolgiamo un forte appello ai responsabili dell’aggressione, affinché sospendano immediatamente le ostilità, e a tutte le parti affinché si aprano a ‘serie proposte’ per una pace giusta, in vista di una soluzione sostenibile del conflitto nel pieno rispetto del diritto internazionale e dell’integrità territoriale dell’Ucraina.» (Dalla “Dichiarazione” dei Vescovi europei)

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Austria: Van der Bellen accogliente e vincente

Il confermato presidente austriaco Alexander Van der Bellen, 78 anni.

Figlio di profughi, padre russo e madre estone, Alexander Van der Bellen ha vinto nuovamente le elezioni presidenziali in Austria. Fermamente accogliente rispetto ai migranti e progressista in materia di  diritti civili, ha battuto ancora una volta l’estrema destra, ma anche l’ambigua politica del governo (Popolari-Verdi) che guarda ancora ai sovranisti malgrado l’impietosa uscita di scena del giovane leader dei Popolari Sebastian Kurz e il ruolo più aperto dei Verdi dai quali lo stesso Van der Bellen, indipendente, proviene. Ecco un’analisi di Francesco Bascone su Affarinternazionali.

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Il discorso di Liliana Segre in Senato in apertura della XIX Legislatura: una luce nell’ora più nera della Repubblica, a cento anni dalla marcia fascista su Roma

13 ottobre 2022: la senatrice a vita Liliana Segre presiede la prima assemblea dei senatori dopo le elezioni del 25 settembre. (Agf)

«Oggi sono particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. In questo mese di ottobre, nel quale cade il centenario della marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio a me assumere momentaneamente la Presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica.

Il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente, perché – vedete – ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre ed è impossibile, per me, non provare una specie di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco della scuola elementare» (Liliana Segre)

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Liliana Segre: “Sono stata…”

Pensiero del giorno

«Sono stata una bambina espulsa dalla scuola, sono stata una clandestina con i documenti falsi, sono stata una richiedente asilo poi respinta dalla Svizzera. Poi sono stata carcerata, ho conosciuto la deportazione e nella deportazione sono stata operaia-schiava, poi ho conosciuto di nuovo la libertà.»

Liliana Segre

da Il mare nero dell’indifferenza, People, 2019.

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 “Donna, vita e libertà”: le proteste in Iran (un articolo di Shirin Zakeri sulla rivista Il Mulino)

L’uccisione da parte della polizia iraniana di Mahsa Amini, studentessa di 22 anni (a sinistra), perché portava male il velo ha scatenato le proteste di molte donne e di molti giovani, represse nel sangue dal regime di Teheran.

«Lo slogan principale – “Donna, vita e libertà” – ha dato un’atmosfera vigorosa e nuova rispetto alle proteste precedenti: è uno slogan che sfida un sistema patriarcale e che va contro alcune leggi discriminatorie della Repubblica islamica, soprattutto in merito alle disuguaglianze di genere e ai pari diritti. La centralità del discorso femminile e la sensibilità del popolo iraniano verso l’immagine della donna, nonché la consapevolezza sui regolamenti non più tollerabili nella società iraniana, hanno dato un maggior peso critico contro l’intero sistema socio-politico.» (Shirin Zakeri)

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“Costruire il futuro con i migranti”. Dati e analisi sull’immigrazione in Italia nel Rapporto 2022 di Caritas e Fondazione Migrantes (sintesi)

Ogni anno la Caritas Italiana e la Fondazione Migrantes (organismo della Cei, la Conferenza episcopale italiana) presentano un documentato rapporto sull’immigrazione in Italia (e poi anche un Rapporto sull’emigrazione degli italiani). Il Rapporto 2022 è stato presentato il 7 ottobre scorso. Questa la sintesi, pubblicata sul sito della Fondazione Migrantes, articolata su alcuni grandi temi: mobilità internazionale, situazione italiana, lavoro, povertà, istruzione, giustizia, appartenenza religiosa.

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Grecia, due drammatici naufragi di migranti: molte le vittime (16 giovani donne africane, un ragazzo, un uomo), molti i dispersi, molti anche i salvati (da Rai News)

Da Rai News

L’infinita strage dei migranti nel Mediterraneo.

Grecia, le drammatiche immagini dei migranti aggrappati alle scogliere e in balia delle onde: 22 morti, numerosi dispersi, almeno 80 persone, tra cui 18 bambini, sono state salvate dopo due naufragi.

Rai News – www.rainews.it, 6 ottobre 2022

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Il premio Nobel per la pace assegnato ad attivisti democratici ucraini, bielorussi e russi

L’attivista bielorusso per i diritti umani Ales Bialiatski, attualmente in carcere.

«Il Nobel per la Pace è stato assegnato all’attivista bielorusso Ales Bialiatski e a due organizzazioni che si battono per i diritti umani: l’organizzazione per i diritti umani russa Memorial e l’associazione per i diritti umani ucraina Center for Civil Liberties.

In onore dell'”impegno in difesa dei diritti umani e del diritto di criticare il potere, di difesa dei diritti dei cittadini e contro gli abusi di potere, per aver documentato crimini di guerra“, è stato annunciato dal Comitato per il Nobel a Oslo.» (7 ottobre 2022, dal sito online di “Avvenire”)

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“Sono nemica di un esercito immorale e depravato.” Mentre la repressione di Putin si abbatte su oppositori e pacifisti, e il suo esercito continua a compiere crimini in Ucraina come ieri in Cecenia, ricordiamo Anna Politkovskaja nell’anniversario dell’assassinio (7 ottobre 2006)

Anna Politkovskaja (1958 – 2006)

“Sono nemica di un esercito immorale e depravato. Sono nemica delle menzogne in Cecenia, nemica dei miti e delle leggende fabbricate dai propagandisti dell’esercito, nemica dei vigliacchi che osano portare le spalline.” (Anna Politkovskaja, dal libro “Cecenia, il disonore russo”)

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Josef Mayr-Nusser: contro l’uso della religione per politiche razziste, nazionaliste, di guerra

Pensiero del giorno

“È un’affermazione impertinente e menzognera quando si definisce la religione come legata al sangue e alla razza. La verità della Chiesa è sottratta all’arbitrio degli uomini, è infinitamente superiore a valori come razza, sangue, territorio…” (Josef Mayr-Nusser)

La citazione è tratta da una  relazione al corso di formazione dei giovani di lingua tedesca dell’Azione Cattolica di Bolzano (autunno 1936-primavera 1937). In pieno nazifascismo (la propaganda nazista era potentissima in Alto Adige), Josef Mayr-Nusser, giovane dirigente dell’Azione Cattolica (era nato nel 1910), criticò ripetutamente nei suoi discorsi e nelle sue relazioni il razzismo dilagante. Il suo “no” a Hitler, che gli costò la vita, aveva profonde radici.

L’incontro a Bolzano su “Resistere: quando è il momento?” (“Wiederstand: wann fängt er an?”), svoltosi il 3 ottobre 2022 in ricordo di Josef Mayr-Nusser, promosso dalla Diocesi e dal Centro Pace. Da destra: Alex Lamprecht, Brigitte Foppa, Johanna Brunner, Karin Rassler, Vincenzo Passerini.

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Drammatico appello di papa Francesco per la pace in Ucraina. Le parole più forti, più vere, più necessarie in questo momento

Ucraina, Zaporizhia, 30 settembre 2022. Almeno 25 morti e 50 feriti nel convoglio di profughi bombardato dai russi. L’ennesimo crimine denunciato ancora una volta da papa Francesco.

Domenica 22 ottobre 2022 all’Angelus papa Francesco salta il commento alle letture bibliche della messa del giorno e lancia un drammatico appello per fermare la guerra in Ucraina e scongiurare l’assurda minaccia dell’uso di armi nucleari da parte dei russi.

Francesco non fa un generico appello alla pace, non fa il neutrale, non mette sullo stesso piano l’aggressore e l’aggredito, non tace sulle responsabilità e sui crimini dei russi.

Elenca la geografia dei loro orrori, Bucha, Irpin, Mariupol, Izium, Zaporizhia, le migliaia di vittime innocenti, le distruzioni, i profughi senza più casa e  denuncia l’aggressione subita dall’Ucraina, le violazioni del diritto internazionale da parte della Russia con l’annessione di territori ucraini.

Si rivolge direttamente a Putin perché fermi la spirale di violenza e di morte. E si rivolge a Zelensky perché, pur di fronte all’aggressione subita che ha causato al popolo ucraino immani sofferenze, sia aperto a serie proposte di pace.

Le parole più forti, più vere, più necessarie in questo momento.

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