«L’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo funziona» (intervista di Davide Sighele della Rai di Trento a Vincenzo Passerini, 17 agosto 2024)

«Ammassare i profughi in una grande struttura in città è dannoso per i profughi e per la comunità”.

Accoglierli in piccoli gruppi nelle valli e nei paesi – aggiunge – mobilita invece le realtà locali: “Queste esperienze funzionano bene, i profughi si integrano, lavorano e si rendono indipendenti.»

Dal sito della Tgr Trento

Vincenzo Passerini: “L’accoglienza diffusa dei richiedenti asilo funziona”

E’ l’autore di “La speranza che muove il mondo”. Sui fatti alla Residenza Fersina di Trento: “Ammassare i profughi in una grande struttura è dannoso per loro e per la comunità”

Per ascoltare l’intervista cliccare sull’immagine.

 

Trent’anni a occuparsi di umanità migrante. L’ultimo libro di Vincenzo Passerini racconta l’accoglienza diffusa di profughi e migranti in Trentino. “La speranza che muove il mondo”, il titolo. Speranza per una vita migliore, ma non solo.

“Sono anche loro che danno speranza a noi perché portano gioventù, motivazioni e ci aiutano a lavorare e vivere in società sempre più vecchie”, dice lui.

Passerini, che ogni anno realizza più di 50 incontri in tutto il Trentino per discutere di questi temi, ha le idee chiare sui fatti di cronaca alla Residenza Fersina: “Ammassare i profughi in una grande struttura in città è dannoso per i profughi e per la comunità”.

Accoglierli in piccoli gruppi nelle valli e nei paesi – aggiunge – mobilita invece le realtà locali: “Queste esperienze funzionano bene, i profughi si integrano, lavorano e si rendono indipendenti”.

Esperienze raccontate nel libro, da Roncone a Ronzo Chienis. “Dove all’inizio c’era stata ostilità nei confronti dell’accoglienza dei profughi – racconta – e poi sono stati accolti e ora garantiscono l’apertura del panificio della Val di Gresta”.

Intanto sull’accoltellamento alla Residenza Fersina si è acceso il dibattito politico. Il presidente Fugatti preferisce non esprimersi a riguardo. Per il PD è il frutto della concentrazione dei richiedenti asilo in un unico luogo. Fratelli d’Italia chiede la creazione urgente, in regione, di un Cpr.