“Le sue inchiese stavano svelando anche traffici illegali di idrocarburi, armi e droga tra Malta, Italia e Libia. Altri coraggiosi giornalisti seguono le sue orme”.
Si conclude con queste parole il nostro ritratto di Daphne Caruana Galizia nel libro Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni. L’indomabile giornalista maltese fu assassinata il 16 ottobre 2017. La sua battaglia per la verità non è stata inutile.
Inchieste, minacce al giornalista Nello Scavo e risultati sulla scia di Daphne Caruana Galizia
La notizia, clamorosa e attesa (“Avvenire” del 16 dicembre 2021), è che Malta ha dato il via libera all’estradizione in Italia di Paul Attard, potente uomo d’affari maltese coinvolto nel traffico illegale di petrolio (e altro) in combutta con Cosa Nostra.
Su questi traffici indagava Daphne Caruana Galizia prima di essere uccisa. Su questi traffici e sull’assassinio della coraggiosa giornalista maltese hanno continuato a indagare coraggiosi giornalisti maltesi e italiani, tra cui Nello Scavo, di “Avvenire”, oggetto di ripetute minacce da parte di un potente personaggio politico dell’isola.
Le inchieste mettono in luce il colossale giro illegale di affari che coinvolge itituzioni e organizzazioni criminali e di cui fanno le spese in primo luogo i profughi, usati come merce fin che servono e poi gettati come scarto quando non servono più.
Con queste istituzioni l’Italia e l’Europa fanno accordi, come quello che prevede il sostegno finanziario alla inaffidabile e pericolosa Guardia costiera libica, sostegno ripetutamente condannato dalle Nazioni Unite.
La gravità dei fatti che le inchieste stanno svelando è alla base dell’assassinio della giornalista Caruana Galizia e delle minacce a Nello Scavo.
Così scrive “Il Fatto Quotidiano” del 27 agosto 2021 riportando un messaggio di solidarietà nei confronti di Nello Scavo da parte di giornalisti e personalità:
“Neville Gafà [ex coordinatore dell’ufficio del Capo del governo laburista di Malta, Muscat] è un personaggio pubblico, protagonista in passato di una acerrima campagna denigratoria, alla vigilia del suo omicidio, a discapito della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017 a Bidnija. Lo ha ricordato recentemente la Pubblic Inquiry maltese.
Nello Scavo è entrato nelle mire di Gafa’ da quando ha condotto le sue inchieste giornalistiche sull’omicidio di Daphne Caruana Galizia e sulla guardia costiera libica scoprendo che l’ex membro dello staff dell’ex premier maltese Muscat, si era recato in Libia in diverse circostanze per stringere accordi finalizzati ai respingimenti dei barconi di migranti e profughi attraverso una “flotta fantasma” di pescherecci, oltre che altre intese di “diplomazia sanitaria” e ulteriori non specificati “negoziati”.
L’inchiesta di IrpiMedia e Avvenire
Ecco la premessa all’inchiesta di
che “Avvenire” sta pubblicando da“Mesi di lavoro, interviste, consultazione di migliaia di documenti, inchieste sul campo, analisi dei dati, hanno prodotto l’inchiesta di Irpi (Investigative Reporting Project Italy) con Avvenire.
Una ricerca che ha condotto i giornalisti in vari Paesi, ricostruendo le trame del “Libyagate”, il sistema di interessi che ha cambiato il volto del Mediterraneo coinvolgendo faccendieri, trafficanti di uomini, capi milizia, signori della guerra, governi di numerosi Paesi ed esponenti delle principali organizzazioni mafiose internazionali.
Irpi (che ha firmato alcune delle più clamorose inchieste giornalistiche apparse sui media internazionali) e Avvenire sono in grado di raccontare il cartello criminale che fa affari sulla pelle degli esseri umani più vulnerabili, condizionando le decisioni politiche in Europa, e incamerando miliardi grazie ai traffici illeciti.
Ed è seguendo l’oro nero che è possibile ricostruire le rotte degli affari sporchi. Dalle raffinerie libiche fino al feudo dell’imprendibile Matteo Messina Denaro.