Don Dante Clauser, prete di Trento, moriva dieci anni fa, l’11 febbraio 2013, prossimo al compimento dei 90 anni. Era l’amico delle persone senza dimora, l’ “amico di coloro che non hanno amici”. Creò a Trento alla fine degli anni ’70 la cooperativa sociale “Punto d’incontro” che da allora apre ogni giorno le sue porte
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Don Dante Clauser, il chiodo fisso dei poveri di Vincenzo Passerini Don Dante Clauser, una vita col chiodo fisso dei poveri. Nacque il 7 dicembre 1923 in una camera d’albergo, a Lavarone (Trento), dove alloggiavano i suoi genitori. Suo padre Luigi, originario di Cloz in Val di Non, era “assistente in contrario”, come
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“Sempre più persone finiscono in strada. E sempre più vi muoiono. Nella solitudine e nell’abbandono. Uno scandalo. Uno schiaffo che dovrebbe farci cambiare rotta nel modo con cui affrontiamo questo dramma sociale. Lo scorso anno sono morte in Italia 388 persone senza dimora. Nel 2021 erano state 250. Nel 2020, 212. Non si muore in
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“Auschwitz è stata la mia università”. Sono parole di Edith Bruck, lucida testimone di deportazioni nei lager nazisti, oggi scrittrice instancabile che ha scelto di raccontare l’orrore della Shoah anche per tutti coloro che non sono sopravvissuti. I suoi libri si imprimono nella memoria di chi legge, le sue parole sono autentiche, le sue riflessioni
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In occasione della 2^ Settimana Civica (25 aprile – 1 maggio 2022), dedicata quest’anno a David Sassoli, la Biblioteca civica “G. Tartarotti” di Rovereto propone un incontro, il 28 aprile 2022, alle ore 17.30, con Vincenzo Passerini e il suo archivio politico donato recentemente alla Biblioteca.In particolare Vincenzo Passerini ricorderà la figura di David Sassoli
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“Mai come adesso abbiamo sentito il bisogno di comunità buone, fondate su valori forti: di amicizia, di solidarietà, di attenzione verso i più deboli, chiunque essi siano. Mai come adesso abbiamo sentito quanto sia dannoso l’egoismo, quanto sia pericoloso l’odio, quanto sia disumana l’indifferenza verso chi soffre, chiunque esso sia.”
È morto di freddo in un edificio abbandonato a Mori Stazione, a pochi chilometri da Rovereto, “Matiu”, come era chiamato, un uomo di 57 anni originario del Marocco.
“Anche se non condivido in tutto e per tutto le cose che sono state dette da un uomo [Raffaele Itlodeo] che comunque è sicuramente molto dotto ed esperto conoscitore delle cose umane, tuttavia riconosco volentieri che nello Stato di Utopia ci sono molti aspetti che vorrei vedere applicati ai nostri Stati: ma non ci spero
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Facciamo sosta in questa antica contrada di Trento per ricordare che ottanta anni fa, nel 1938, il regime fascista varava le leggi razziali anti ebraiche. Non possiamo dimenticare quelle vergognose leggi con le quali gli ebrei venivano considerati esseri umani di serie B e privati dei diritti fondamentali.
I mesi da gennaio a maggio 2015 durante i quali si è svolta questa ricerca del Forum trentino per la pace sono stati terribili per i profughi in rotta verso le nostre coste, fuggiaschi da guerre e persecuzioni: 300 morti in un naufragio vicino alle coste libiche nei primi giorni di febbraio; altri 250 morti
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