Archivio dell'autore: Vincenzo Passerini

L’infezione dell’animo umano

Troppi pio pio e troppi silenzi accompagnano gli atti xenofobi e razzisti del governo provinciale leghista. C’è una corsa al non dire. Non mancano le voci che si oppongono. Ma il Trentino si rivela in tutto il suo supino splendore. Dall’alto in basso. Imprenditori silenti, chiesa silente, cultura silente, scuola silente, politica pio pio, organi di informazione all’acqua di rose. E intanto, atto dopo atto, il governo provinciale leghista esclude, discrimina, caccia. Chi è il nemico? Lo straniero.

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Le scuole trentine in Madagascar

Più che emozionati, sono incantati. Per quei bambini il primo giorno di scuola è un sogno che si realizza. Sanno che non tutti possono andarci. Sentono di essere dei privilegiati e ce la mettono tutta. Lo si vede dai loro gesti, dalla voglia di apprendere, dalla disciplina, dal rispetto reciproco e dalla gratitudine nei confronti degli insegnanti, degli adulti e degli anziani. La noia non esiste.

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Franz Jägerstätter, il testimone solitario

Franz Jägerstätter

Nel paesino austriaco di St Radegund, in Alta Austria, nel distretto di Braunau, domani si ricorderà un grandissimo uomo, il contadino Franz Jägerstätter.

Contro la legge e contro tutti, fece ciò che la sua coscienza gli imponeva: convinto che la guerra nazista fosse incompatibile con il Vangelo, rifiutò l’arruolamento nella Wermacht e il 9 agosto 1943 fu decapitato nel carcere di Berlino Tegel.

Lasciò la moglie, Franziska, e tre figliolette, la più grande di sei anni.

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Se la politica commissaria la scuola (trentina)

La scuola trentina avrà un sovrintendente scolastico di nome, ma un sovrintendente politico di fatto se l’articolo che lo istituisce (il n. 20), e che è inserito nella legge di assestamento di bilancio in discussione la prossima settimana, sarà approvato dal Consiglio provinciale.

Il sovrintendente sarà di fatto nominato dal segretario politico della Lega che riveste anche il ruolo di assessore all’istruzione.

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Perché non muoia la pietà. Ricordiamo i 35.597 morti

In un nuovo spaventoso naufragio accaduto ieri nel Mediterraneo sono morte almeno 65 persone che dalla Libia erano partite per l’Italia in cerca di un futuro migliore.

I pescatori tunisini ne hanno salvato per fortuna molte altre. I pescatori hanno conservato la pietà che i nostri governanti hanno perduto. Il governo italiano è arrivato al punto di punire chi salva esseri umani che stanno annegando.

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Manuela, la seconda mamma di Delam. Una storia di buona accoglienza

Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla

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Le bugie di Golia contro Davide. Come ti comunico i migranti

Davide contro Golia. Vincerà un giorno Davide, il migrante? Un giorno vincerà. Forse alla seconda, più probabilmente alla terza, di sicuro alla quarta generazione. I suoi figli, i suoi nipoti, i suoi pronipoti e quelli che verranno dopo vinceranno. Lo dice la storia dell’umanità, quella dei Davide italiani in primo luogo.

Ma adesso Davide, il migrante, è un essere troppo debole. È vero, ha coraggio da vendere, ha attraversato deserti e mari, superato un’infinità di pericoli, lasciato tutto per un sogno. Ma si trova davanti un Golia subdolo, sleale, vigliacco. Il Golia informazione-propaganda. Che spara da dentro un carro armato. Che duello è mai questo? Lui, con la fionda?

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Uomini e cani

L’anno che ci stiamo lasciando alle spalle ha visto lo spirito di umana solidarietà umiliato e offeso dal nuovo potere politico. Con parole, comportamenti, leggi. Ma ha visto anche un bel pezzo di società reagire con coraggio a questa degenerazione e affermare con parole, comportamenti e azioni che non intende abbandonare la solidarietà nelle mani dei suoi distruttori.

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Un pugno di anime libere. Bruna Bianchi e la storia delle pacifiste e dei pacifisti durante la Grande guerra

Bruna Bianchi

La prima guerra mondiale fu uno spaventoso massacro, come si è ricordato in questi giorni, a Parigi come a Trento, a cento anni dalla sua fine.

I soldati morti furono 10 milioni, i civili morti 7 milioni, secondo stime attendibili. Milioni furono i feriti e gli invalidi, 10 milioni i profughi.

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Il falso santo Simonino. Una fake news antisemita smontata dopo cinque secoli

Facciamo sosta in questa antica contrada di Trento per ricordare che ottanta anni fa, nel 1938, il regime fascista varava le leggi razziali anti ebraiche. Non possiamo dimenticare quelle vergognose leggi con le quali gli ebrei venivano considerati esseri umani di serie B e privati dei diritti fondamentali.

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Josef Mayr-Nusser, la coscienza contro lo spirito del tempo

Josef Mayr-Nusser col figlio Albert.

Soffia dall’Est un vento neonazista. Porta un veleno che mescola odio per lo straniero, razzismo, antisemitismo, nazionalismo, i quattro funesti ingredienti che hanno ucciso mezze democrazie europee del Novecento e milioni di esseri umani. Vi ha aggiunto l’odio per l’Islam.

È in questo contesto che il 24 febbraio ricorderemo il 73° anniversario della morte di Josef Mayr-Nusser, un giovane padre di famiglia sudtirolese che ebbe il coraggio, in un mondo ammutolito, di proclamare forte il suo rifiutodi giurare fedeltà a Hitler,pagando con la vita la sua ribellione.

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Venga nella bidonville del Trentino. Lettera aperta all’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi

L’interno di un contaniner del campo profughi di Marco. (Foto V. Passerini)

Domenica 14 gennaio la Chiesa cattolica ha celebrato la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. Lei l’ha ricordata con parole piene di spirito evangelico. Così è accaduto in altre chiese, almeno in quelle dove i profughi non sono ignorati, se non disprezzati.

Io sono andato a trovare i profughi al campo di accoglienza di Marco di Rovereto. Sono 234, stipati come sardine in diciassette container, quattordici persone per ogni ontainer, tranne uno che ne ospita otto.

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Situazione disumana, protesta giusta

Non è vero che la protesta dei richiedenti asilo accolti nel campo di Marco di Rovereto è incomprensibile, come ha affermato l’assessore provinciale alle politiche sociali Luca Zeni. È invece pienamente comprensibile.

Quello che non è comprensibile, oltre all’infelice risposta dell’assessore, è come mai questa situazione indecente di accoglienza duri da tempo malgrado le segnalazioni e le proteste venute ripetutamente da più parti nel recente passato.

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Austria, sottovalutata la deriva nazista

In Austria si è insediato un governo, presieduto dal giovane ma ideologicamente vecchissimo Kurz, con ministri che si richiamano all’antisemitismo e alla xenofobia collegati all’ideologia nazista, anche se apparentemente più moderati.

Ma tutto questo sembra non inquieti né i bravi politici né i bravi cittadini di casa nostra. Tutti felici o preoccupati del doppio passaporto promesso dai nuovi governanti ai tedeschi e ai ladini dell’Alto Adige.

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Morte di Adan, ragazzino iracheno

La morte di Adan, ragazzino iracheno di 13 anni che la distrofia muscolare costringeva a vivere in carrozzina, e che per quattro giorni, insieme ai suoi genitori e a tre fratellini più piccoli, ha dovuto vivere in strada a Bolzano perché si doveva verificare se questa famiglia di profughi poteva essere accolta in una qualche struttura è sconvolgente. Si doveva verificare. Giornate per verificare.

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La lunga avventura di Luigi Pedrazzi

Luigi Pedrazzi, scomparso il 27 giugno 2017 a 89 anni (avrebbe compiuto i novanta il 24 settembre), è stato uno dei protagonisti di quella fucina bolognese di cultura politica che ha dato per mezzo secolo contributi decisivi al rinnovamento dell’Italia, dalla fondazione della rivista Il Mulino nel 1951, alla quale si aggiunse tre anni dopo l’omonima casa editrice, fino alla nascita dell’Ulivo di Romano Prodi nel 1995.

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Don Milani a 50 anni dalla morte. Uno dei pochi rivoluzionari veri

In un paese ricco di rivoluzionari finti o mediocri, don Lorenzo Milani è stato uno dei pochi rivoluzionari veri.

E oggi, a cinquant’anni dalla sua morte, papa Francesco, a suo modo un rivoluzionario anche lui, si reca sulla sua tomba nel paesino di Barbiana in Toscana a rendergli omaggio. Non è vero che non accade mai niente di nuovo sotto il sole. Accade, accade.

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Nessuno gridò: basta! Qualcuno gridò: ora basta! Don Milani e il primato della coscienza

Nell’estate del 2001 i fatti di Genova dimostrarono quanto il culto dell’obbedienza anche di fronte all’ordine disumano fosse ancora ben radicato nel nostro paese.

Quanto poca strada avevamo fatto sul fronte della maturazione delle coscienze, non solo rispetto ai crimini commessi dal nostro esercito durante le guerre coloniali e la seconda guerra mondiale, ma anche rispetto al grande dibattito che a partire dal 1965 aveva accompagnato la Lettera ai cappellani militari toscani e la Lettera ai giudici di don Lorenzo Milani.

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Massacri italiani in terra d’Africa

Arrivano da noi su pericolanti e mortali barconi, a mani vuote. Ci spaventano perché sono poveri e magari perché sono neri. Abbiamo mai pensato a come invece siamo andati noi da loro? Noi bianchi, noi europei, noi italiani?

Ci siamo andati con le navi negriere, con le cannoniere, imbracciando fucili e mitragliatrici, con i bombardieri.

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“Rinunciare ai vitalizi si può”. L’ex consigliere Passerini ospite a ‘L’Arena di Giletti'(dal quotidiano “Trentino”, 7 maggio 2017)”

«Ospite della trasmissione di Rai 1 (domenica 7 maggio 2017) l’ex politico è stato apprezzato da tutti per le sue parole: “Non sono ricco, ho una pensione di 1.300 euro al mese ma credo sia un privilegio averne due. Non sono servo dei soldi e ho destinato tutto in beneficenza”. Chi vuole rinunciare a questo può farlo senza nascondersi dietro alla legge” »

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Gli angeli e i demoni degli eritrei

Il calvario del popolo eritreo ha i suoi demoni e i suoi angeli. A guidare la schiera dei primi è Isaias Afewerki, il dittatore dell’Eritrea al potere da ventiquattro anni, vero principe delle tenebre, angelo caduto, liberatore del suo popolo e poi suo aguzzino, secondo un triste copione non raro nella storia dei movimenti di liberazione marxisti-leninisti.

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Il mondo povero è giovane

Il mondo ricco è vecchio, il mondo povero è giovane. America del Nord, Europa benestante, Russia, Giappone, ma anche la Cina hanno sempre più anziani e sempre meno bambini. America del Sud, Africa, Asia meridionale, Europa non benestante hanno tanti bambini e tanti giovani, ma anche tanta povertà.

E allora succede quello che è sempre successo nella storia del mondo: le persone si spostano, i poveri vanno nei Paesi più benestanti a cercare futuro e a portare futuro.

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Ci saranno altre Bolzaneto?

«Mi ricordo che, prima di andare nei bagni, i miei compagni di cella mi davano dei consigli su come comportarmi nella toilette per non ricevere percosse, per esempio perché qualcuno era stato picchiato perché non si era lavato le mani, ma ogni volta che qualcuno andava alla toilette, si poteva sentire urlare e per tutto il periodo della mia permanenza a Bolzaneto ho sentito urlare.

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Una coltellata a chi ne ha già subite tante

Accanto all’aspetto violento e vigliacco dell’attentato incendiario alla «Casa don Santo Amistadi» di Roncone che accoglie tredici profughi, tipico di ogni intimidazione mafiosa, c’è anche l’aspetto ridicolo. Che cosa si vuol dire con questo attentato? Che cosa si voleva dire con gli analoghi attentati di Lavarone e Soraga?

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Abbiamo bisogno di loro

Se guardiamo all’immigrazione per quello che è e non ci lasciamo prendere dalla psicosi collettiva, una verità ci si apre davanti, chiara e indiscutibile: noi abbiamo bisogno degli immigrati, così come gli immigrati hanno bisogno di noi. Non è questione di opinione, è la realtà delle cose. La società trentina – alla pari di quella italiana – non può più fare a meno degli immigrati: essi ne sono diventati una colonna portante.

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Trump: debole con i forti, forte con i deboli

Debole con i forti, forte con i deboli. Se c’è un Paese sotto accusa per aver alimentato, finanziato, diffuso il terrorismo internazionale questo è l’Arabia Saudita, ma essa è esclusa dall’ordine esecutivo firmato venerdì 27 gennaio dal presidente Donald Trump, con cui si vieta, senza limiti temporali, ai rifugiati siriani l’ingresso negli Stati Uniti, si sospende per quattro mesi l’ammissione nel Paese di tutti gli altri rifugiati e si blocca per tre mesi l’ingresso dei cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana: Iran, Iraq, Libia, Somalia, Sudan, Siria, Yemen.

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