Archivio dell'area tematica: Cultura

Riuscita la serata di letture contro il razzismo e l’antisemitismo in ricordo di Piergiorgio Cattani

Bambini a Birkenau, particolare, da P.M.A. Cywiński, “Non c’è una fine. Trasmettere la memoria di Auschwitz”.

Partecipata, forte e sentita serata online di letture per il Giorno della Memoria, promossa dall’associazione Rosa Bianca e dalla rivista Il Margine, introdotta da Fabio Caneri e Vincenzo Passerini e con interventi di Albertina Soliani, Massimo Giuliani, Elza Ferrario, Francesco Ghia, Lina Verrillo, Alidad Shiri, Federica Pannocchia, Tommaso Giuntella, Giuliana Martirani.

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Un anno con D&D. Primo Levi e il canto di Ulisse

Quest’anno si celebra il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna.

Si celebra anche il 200° anniversario della nascita di Fëdor Michajlovich Dostoevskij, avvenuta a Mosca nel 1821, il 30 ottobre, secondo il calendario giuliano, l’11 novembre, secondo il calendario gregoriano, il nostro.

Staremo un anno in loro compagnia con la rubrica “Un anno con D&D”.

Cominciamo oggi.

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Con Piergiorgio Cattani contro il razzismo

Piergiorgio Cattani

Una delle peggiori eredità del quadriennio di Trump al potere, accanto alla più recente e devastante sottovalutazione, degenerata in irrisione, del Covid, è stata l’aver scatenato nel mondo parole e politiche razziste e xenofobe che nel presidente del Paese “guardiano del mondo” hanno trovato la più potente legittimazione. Joe Biden e il mondo intero avranno molto da fare per ritrovare parole e politiche degne di una civiltà umana.

Al culmine del quadriennio, nel gennaio del 2018, mentre a casa nostra il leghismo trumpista si faceva più arrogante che mai, Piergiorgio Cattani, al quale l’altro ieri abbiamo dato l’ultimo saluto, mi telefonò. “Dobbiamo fare qualcosa, il razzismo dilaga, la situazione peggiora ogni giorno”.

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Addio Willy piccolo grande eroe

Due fratelli violenti, nullatenenti, ma coi  suv, bella vita. Tra sabato e domenica, a Colleferro, alla periferia di Roma, hanno ammazzato a calci in viso un ragazzo di 21 anni, Willy Monteiro Duarte.

Un ragazzo tranquillo, che imparava a fare il cuoco, lavorava in un ristorante, giocava a calcio. Era intervenuto a far da paciere in una rissa per proteggere un amico.

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Ora si vede la vera grandezza

Vera e falsa grandezza umana. La falsa è quella dei Cesari e dei Napoleoni, e dei loro imitatori, piccoli e grandi, dal politicante di provincia fino a Hitler. O a Stalin. È quella della forza che schiaccia e distrugge e impone il suo dominio. Quella del genio svincolato dalla moralità. La vera grandezza è quella del bene che salva ed esalta l’umanità. E ciò che di più bello, disinteressato e puro essa esprime.

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Sette pensieri di Natale

Sul presepe, accanto alla capanna dove, privati di ogni altra accoglienza, hanno trovato rifugio Maria, Giuseppe e il Bambino, metteremo quest’anno sette pensieri di altrettanti testimoni e autori, tratti da libri che vale la pena leggere o rileggere. Gli ospiti della capanna, presto perseguitati dal potere e costretti a fuggire dal loro paese, ben comprenderanno.

Cominciamo con un pensiero di Primo Levi, testimone di Auschwitz e grande scrittore. Da mandare a memoria:

A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ‘ogni straniero è nemico’. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue estreme conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.

(Dalla prefazione a “Se questo è un uomo”, 1947).

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Portate un fiore a Ljubov Aimée Dostoevskij

Ljubov’ F. Dostoevskaja

Riproponiamo all’attenzione questo articolo del 2019 come omaggio alla Russia di cui non possiamo fare a meno, soprattutto in questi momenti. Alla voce Fedor M. Dostoevskij di questo blog si possono trovare numerosi altri articoli.

Se amate Dostoevskij e vi trovate a passare per Bolzano (ci si può andare anche apposta) fate un salto al cimitero comunale di Oltrisarco e portate un fiore sulla tomba di sua figlia Ljubov’.

Il 26 settembre scorso ricorreva il 150° anniversario della sua nascita, avvenuta a Dresda nel 1869.

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Il coraggioso silenzio di De Marzi

Mamma e bimbo trovati, l’altro giorno, abbracciati nella barca in fondo al mare di Lampedusa.

I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia, / le scarpine di pezza cucite dalla mamma / prima di partire, prima di morire. / I bambini del mare sono un’ombra sulla riva, / i capelli di sole baciati dalla mamma / prima di partire, prima di morire.

Nei versi di uno degli ultimi canti di Bepi De Marzi, l’autore di “Signore delle cime”, e del suo coro, i Crodaioli, c’è tutto lo strazio della strage degli innocenti che continua a compiersi sotto i nostri occhi.

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Se la politica commissaria la scuola (trentina)

La scuola trentina avrà un sovrintendente scolastico di nome, ma un sovrintendente politico di fatto se l’articolo che lo istituisce (il n. 20), e che è inserito nella legge di assestamento di bilancio in discussione la prossima settimana, sarà approvato dal Consiglio provinciale.

Il sovrintendente sarà di fatto nominato dal segretario politico della Lega che riveste anche il ruolo di assessore all’istruzione.

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La lunga avventura di Luigi Pedrazzi

Luigi Pedrazzi, scomparso il 27 giugno 2017 a 89 anni (avrebbe compiuto i novanta il 24 settembre), è stato uno dei protagonisti di quella fucina bolognese di cultura politica che ha dato per mezzo secolo contributi decisivi al rinnovamento dell’Italia, dalla fondazione della rivista Il Mulino nel 1951, alla quale si aggiunse tre anni dopo l’omonima casa editrice, fino alla nascita dell’Ulivo di Romano Prodi nel 1995.

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Don Milani a 50 anni dalla morte. Uno dei pochi rivoluzionari veri

In un paese ricco di rivoluzionari finti o mediocri, don Lorenzo Milani è stato uno dei pochi rivoluzionari veri.

E oggi, a cinquant’anni dalla sua morte, papa Francesco, a suo modo un rivoluzionario anche lui, si reca sulla sua tomba nel paesino di Barbiana in Toscana a rendergli omaggio. Non è vero che non accade mai niente di nuovo sotto il sole. Accade, accade.

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L’utopista Tommaso Moro patrono dei politici

L’inglese Thomas More, per gli italiani Tommaso Moro, è uno dei grandi padri dell’Europa. Lo ricordiamo nell’anniversario della morte, avvenuta sul patibolo il 6 luglio del 1535.

Fu l’autore di “Utopia”, un piccolo libro uscito verso la fine del 1516, esattamente cinque secoli fa, e destinato ad entrare per sempre, sconvolgendolo, nell’immaginario politico perché conteneva una critica spietata della società del tempo e la prefigurazione di una società ideale, del tutto opposta alla esistente.

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Giovanni Gozzer a 100 anni dalla nascita. Testimonianza di uno studente

Ringrazio gli organizzatori di questo convegno per aver voluto ricordare Giovanni Gozzer, un personaggio così rilevante nella storia della scuola trentina e della scuola nazionale, e per aver voluto avviare un percorso di ricerca che possa pienamente documentarne la complessa figura e la vastissima opera.

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Piccole note sui “Fratelli Karamazov” di Ronconi (1998)

Luca Ronconi

Ho avuto la fortuna di assistere al teatro Argentina di Roma alla messa in scena dei Fratelli Karamazov di Dostoevskij da parte del Teatro di Roma con la regia di Luca Ronconi, tra il febbraio e marzo del 1998.
Due serate di quattro ore ciascuna.

Un’impresa gigantesca, che solo un cultore geniale delle imprese teatrali impossibili come Ronconi poteva realizzare.

Ronconi è morto sabato scorso 21 febbraio 2015 a 82 anni.

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L’orsa, Anatolie, l’ingiustizia. E lo schiaffo di don Milani

A quest’ora, alle 17, il Punto d’incontro, qui vicino in via Travai, come ben sanno i trentini, chiude, dopo essere stato aperto tutto il giorno per accogliere tra le 150 e le 200 persone senza dimora.

A quest’ora i senza dimora piano piano si incamminano verso il convento dei cappuccini dove saranno accolti per la cena.

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Noi cosa dobbiamo fare? Ricordando Paolo Giuntella

Paolo Giuntella, amico e fratello maggiore di tanti di noi, ci ha lasciato il 22 maggio 2008 dopo alcuni anni di resistenza “in piedi” alla malattia. Era nato a Roma nel 1946.

Dieci giorni prima di morire faceva ancora il suo ultimo servizio per il Tg1 dalla Presidenza della Repubblica e partecipava, pur con immensa fatica ma con il senso di un gioioso dovere da compiere, ad un incontro in ricordo di Pietro Scoppola.

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Ricordando Pietro Scoppola alla prima scuola di politica della Lega Democratica

L’eterna questione, affascinante e tormentata, del rapporto tra fede e politica che ha accompagnato in vario modo anche i quasi tre decenni di vita del “Margine”, la nostra piccola rivista, ha trovato nelle analisi e nelle indicazioni di Pietro Scoppola, storico e intellettuale attivamente impegnato nella vita ecclesiale e civile del nostro Paese, alcune delle illuminazioni più lucide e profonde, per molti di noi diventate anche alimento e guida.

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Cinema, arte e spiritualità: Andrej Tarkovskij

È davvero singolare, almeno apparentemente: il più grande regista spirituale della storia del cinema è cresciuto e ha prodotto la maggior parte dei suoi film in Unione Sovietica, nella Russia comunista.

Stiamo parlando di Andrej Tarkovskij di cui abbiamo da poco ricordato i vent’anni dalla morte avvenuta in un ospedale di Parigi nella notte tra il 28 e il 29 dicembre del 1986.

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Aldo Gorfer, una vita a raccontare il Trentino

Aldo Gorfer (Foto Vita Trentina)

Aldo Gorfer: una vita a raccontare il Trentino, una vita a “l’Adige”.

Se n’è andato dieci anni fa, ma i suoi libri – spesso con le bellissime foto dell’amico Flavio Faganello, scomparso lo scorso anno – ce lo conservano più vivo che mai con la freschezza di una scrittura moderna, secca, nervosa.

Con immancabili lampi di passione.

E una vena di nostalgia, sempre controllata.

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Il Cristo notturno del genio inquieto. Caravaggio a Dublino

 

Leeson Street con le sue alte case in mattoni e gli eleganti portali dalle bianche colonne è una delle tipiche strade dublinesi dell’età georgiana. Al n. 35, nella parte nord della grande arteria che sbocca a ridosso del vasto parco di St Stephen’s Green, c’è una delle principali sedi dublinesi dei gesuiti.

E qui, una mattina di agosto del 1990, Sergio Benedetti, l’esperto italiano responsabile dei restauri alla Galleria Nazionale d’Irlanda, fece una scoperta sensazionale.

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Bloomsday. I cento anni dell’eroe di Joyce

Solo da un grande rimorso poteva nascere un così grande atto d’amore.

Dublino celebra oggi il centenario del Bloomsday, cioè dell’Ulisse del “suo” James Joyce, con una serie ammirevole di iniziative che dureranno cinque mesi e che avrebbero perfino del commovente se non ci fossero le ombre pesantissime di un passato neanche tanto lontano a disturbare in sottofondo il clima di festa e di orgoglio cittadino di questo anniversario così singolare.

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Parole di Fuoco (la Lettera a una professoressa di don Milani e la scuola di Barbiana)

Copertina del libro "Lettera ad una professoressa"

 

“Nell’anno scolastico 1967-1968 la Lettera a una professoressa irruppe nella nostra classe di seconda superiore come un vento nuovo, fresco e travolgente.

Imparavamo a diventare maestri e quelle parole nuove erano fuoco per noi che avevamo sedici anni”.

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Ricordo di padre David Maria Turoldo

 

Ci incontrammo all’Hotel Sirmione, nell’omonina località gardesana dove lui, convalescente, era ospite di amici, all’inizio dell‘estate del 1989.

Dovevamo concordare le modalità di svolgimento della serata che “Il Margine” e la “Rosa Bianca” volevano dedicare a lui e alla sua poesia quale momento forte della scuola estiva di formazione di quell’anno.

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I  “sacchi di sillogismi” di Emmanuel Mounier

E. Mounier

“Questi esseri curvi che si avvicinano alla vita di sbieco e con gli occhi bassi, queste anime sgangherate, questi calcolatori di virtù, queste vittime domenicali; questi devoti codardi, questi eroi linfatici; questi teneri bebè, queste vergini sbiadite, questi vasi di noia, questi sacchi di sillogismi, queste ombre di ombre, possono forse essere l’avanguardia di Daniele in marcia contro la bestia?” (Emmanuel Mounier)

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