Archivio dell'area tematica: Migranti

Nell’anno della pandemia, 82,4 milioni di sfollati e profughi

“Nonostante la pandemia, nel 2020 il numero di persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni dei diritti umani è salito a quasi 82,4 milioni, secondo l’ultimo rapporto annuale Global Trends dell’Unhcr pubblicato oggi a Ginevra. Si tratta di un aumento del quattro per cento rispetto alla cifra record di 79,5 milioni di persone in fuga toccata alla fine del 2019.” (20 giugno 2021, Comunicato stampa dell’Unhcr)

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Così si lavora nei campi di Gioia Tauro

redattore sociale.it

«Mi chiamo Mohamed, sono nato in Senegal e non vedo mia moglie da 7 anni. Ho un contratto di lavoro per 2 mesi all’anno, il resto dei mesi lavoro in nero e non posso farci nulla. Ho chiesto insistentemente ai miei datori di lavoro di farmi un regolare contratto per permettermi di dimostrare che posso convertire il mio documento di soggiorno. Ma continuano a dire che, anche se lavoro bene, fare un contratto gli costa troppo. Non posso tornare in Africa, non posso far venire mia moglie in Italia.» (da “Avvenire”, 17 giugno 2021)

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“Schiuma della terra” (Hannah Arendt)

Hannah Arendt

“La disgrazia degli individui senza status giuridico non consiste nell’essere privati della vita, della libertà, del perseguimento della felicità, dell’eguaglianza di fronte alla legge e della libertà di opinione (formule intese a risolvere i problemi nell’ambito di determinate comunità), ma nel non appartenere più ad alcuna comunità di sorta…”.

Hannah Arendt

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Corridoi umanitari dall’isola di Lesbo e dall’Etiopia

Foto: Comunità di Sant’Egidio.

Ogni tanto qualche buona notizia sul fronte profughi. Grazie ai corridoi umanitari, il 17 maggio scorso sono sbarcati a Fiumicino 40 profughi provenienti dall’isola greca di Lesbo. Il 28 maggio ne sono sbarcati 70 provenienti dall’Etiopia.

Saranno accolti in Italia senza spese per lo Stato. E 106 sono arrivati il 3 marzo in Germania da Lesbo.

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Alidad laureato

Un giorno d’agosto del 2005 un tir, diretto a nord, sosta in un autogrill vicino a Bressanone. Da sotto esce un ragazzino. È tramortito, sporco.

S’era legato di nascosto all’asse delle ruote posteriori prima che il tir partisse, dentro la nave, dalla Grecia. Poi Venezia, l’autostrada, quattro ore d’inferno. Altri erano morti così.

È affidato al Kinderhof  di Merano.

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1 maggio 2021, “la Repubblica”, articolo e video: “Migranti picchiati dalla guardia costiera libica nel Mediterraneo e costretti a rientrare”

Da “la Repubblica”, 1 maggio 2021.

“Inseguiti da un gommone e da una motovedetta della guardia costiera libica, picchiati con un bastone e costretti a tornare nell’inferno della Libia. È solo uno dei cosiddetti soccorsi operati dalla guardia costiera di Tripoli, questa volta documentato dall’equipaggio della Sea Watch 4 che ha pubblicato il video su Twitter.” (di Alessandra Ziniti)

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“Ancora un’altra strage annunciata” (editoriale su “l’Adige”, sabato 24 aprile 2021)

Centotrenta profughi sono morti in mare in una nuova strage che poteva essere evitata.

Da due giorni tutti sapevano che c’erano 3 barconi nel Canale di Sicilia in pericolo di affondare per il mare mosso. Hanno lanciato messaggi, ma né i libici né gli italiani né i maltesi sono intervenuti. E così quei poveri profughi sono morti.

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Basta silenzi! 130 profughi muoiono in mare in una nuova strage che poteva essere evitata

Foto del quotidiano “Avvenire”.

Un’altra orrenda strage che poteva essere evitata. Doveva essere evitata. Doveva!

Da due giorni tutti sapevano che c’erano 3 barconi nel Canale di Sicilia in pericolo di affondare per il mare mosso. Hanno lanciato messaggi, ma né i libici né gli italiani né i maltesi sono intervenuti. E così 130 poveri profughi sono morti.

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I migranti, un tesoro di umanità da valorizzare (la lezione del vaccino)

Il vaccino ci sta salvando. È una corsa contro il tempo. 476 morti in Italia martedì 13 aprile. La strage continua. Ritardi col vaccino, ma anche miracoli di velocità, a partire dalla sua scoperta. Ricordate? Sono stati due immigrati turchi in Germania a scoprirlo per primi. Che lezione per chi pensa agli immigrati come a un peso da sopportare. E non li vuole.

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L’Italia ha triplicato l’export di armi (2016)

Questo articolo è stato pubblicato quando Renzi era al potere, cinque anni fa. Adesso, dopo il suo viaggio in Arabia Saudita in visita al principe accusato di omicidio, tanti giornali e politici, tranne i pochi che queste cose le scrissero e dissero già allora, scoprono le armi vendute, si scandalizzano, la magistratura indaga… Ma quando Renzi comandava dove erano?

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Draghi coraggioso su Erdogan, ma reticente sulla Libia, la Srebrenica del Mediterraneo

Il capo del governo, Mario Draghi, nella conferenza stampa dell’8 aprile 2021, è stato coraggioso nel definire il premier turco Erdogan un “dittatore”, rispondendo a una domanda sulla mancanza di rispetto da lui mostrata nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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Petrolio e gas libici sono insanguinati, presidente Draghi. La Guardia costiera libica non è la Croce Rossa!

Sconcertante: il capo del governo Draghi ringrazia la Libia per i salvataggi in mare dei migranti.

Il Segretario delle Nazioni Unite, Guterres,  afferma invece che in Libia “migranti e rifugiati rimangono sistematicamente soggetti a detenzioni arbitrarie e torture in luoghi di detenzione ufficiali e non ufficiali.”

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Con Nataliya, che ha dato la vita per i suoi amici

Nataliya Dimitrova Beliyova

La storia di Nataliya Dimitrova Beliyova ha attraversato come un lampo le nostre cronache. Poi il silenzio: non era un omicidio, non era uno scandalo.

Nataliya ha salvato da un incendio i due anziani che stava assistendo. Ma lei non è riuscita a salvarsi.

La ricordiamo in questi giorni solenni. A lei si addicono.

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Missione (e vergogna) italiana in Libia: salvare petrolio e gas, non i naufraghi (altri 60 morti)

Mentre il ministro degli esteri Di Maio e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si apprestavano a incontrare il nuovo capo del governo libico di unità nazionale, Abdulhamid Dbeibah, le agenzie diffondevano la notizia che nell’ultimo naufragio, avvenuto il 18 marzo al largo delle coste libiche, c’erano stati almeno 60 morti. Non 5 come dicevano i libici.

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Una struttura di accoglienza per i profughi dei Balcani. Sosteniamo la raccolta fondi di Acli e Caritas!

Cominciata la costruzione del centro accoglienza profughi di Ipsia-Acli e Caritas a Lipa, in Bosnia (Foto Ipsia-Acli).

Dopo la raccolta di vestiti e di cibo, ora per i profughi di Lipa, in Bosnia, costretti a sopravvivere in condizioni disumane in questo gelido inverno, è stata avviata la costruzione di alcune strutture di accoglienza e un refettorio.

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I profughi istriani e noi

I profughi istriani e dalmati che tra il 1943 e la metà degli anni ’50 furono costretti ad andarsene, e a lasciare tutto, non trovarono una buona accoglienza in Italia. Nemmeno in Trentino. Anna Maria Marcozzi Keller, finita a Rovereto con la sua famiglia, ricorda  che “l’indifferenza ostile fu totale”. In città, a scuola, sui posti di lavoro.

(Articolo di Vincenzo Passerini pubblicato in questo blog il 19 febbraio 2021)

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Crimini contro i profughi sulla rotta balcanica. La storia di un giovane pakistano e una sentenza del Tribunale di Roma che condanna l’Italia

Il campo di Lipa. Foto tratta dal reportage di Nello Scavo per “Avvenire”.

Migranti picchiati e torturati, respinti alle frontiere, costretti a vivere in condizioni disumane. Accade lungo la rotta balcanica.

La storia di M.Z., giovane pakistano di 27 anni che ha vinto un ricorso presso il Tribunale di Roma, ci aiuta a capire le responsabilità di questa barbarie.

L’Italia ha rimandato indietro i profughi sapendo che andavano incontro a violenze e torture.

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I valori irrinunciabili di Walter Lübcke. Ergastolo al suo assassino, un estremista di destra.

Walter Lübcke

Walter Lübcke fu assassinato da un estremista xenofobo e neonazista per la sua politica di accoglienza dei profughi il 2 giugno 2019.

Fu il primo assassinio di un alto esponente politico in Germania ad opera dell’estrema destra dal 1945. Lübcke, 65 anni, era presidente del comprensorio di Kassel e apparteneva alla Cdu (Unione cristiano democratica), il partito centrista di Angela Merkel.

L’assassino, Stephan Ernst, 47 anni, è stato condannato all’ergastolo giovedì 28 gennaio 2021 dalla Corte di appello di Francoforte.

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“I bimbi di Lesbo e il pieno dovere di intervenire di chi ha potere”

Foto da “Avvenire”.

Pubblichiamo la lettera di un lettore al direttore di “Avvenire” sulla situazione dei bambini profughi sull’isola di Lesbo e la sua risposta che chiama in causa chi deve intervenire dopo la risposta del presidente del Parlamento europeo David Sassoli al nostro appello del 14 gennaio.

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Trump guidò la politica di distruzione delle famiglie migranti. E non si trovano più i genitori di 545 bambini

L’azione più vergognosa e disumana della politica di Trump è stata la separazione dei bambini dai loro genitori quando venivano arrestati dopo aver illegalmente attraversato il confine tra Messico e Stati Uniti.

La decisione venne adottata nella primavera del 2018 nell’ambito della politica di “tolleranza zero” verso gli immigrati e portò alla deportazione e separazione di circa 3.000 bambini, anche molto piccoli, 60 di loro di età inferiore ai 5 anni.

Gli uni e gli altri rinchiusi in centri di detenzione diversi e molto distanti.

Una spietata barbarie.

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Rilanciato l’appello al presidente Sassoli per salvare i bambini profughi sull’isola di Lesbo

L’appello che, giovedì 14 gennaio, abbiamo lanciato sul giornale “Trentino” perché il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, si faccia promotore di una iniziativa urgente per salvare i bambini profughi sull’isola greca di Lesbo è stato rilanciato a livello nazionale da Laura Rozza Giuntella che ha raccolto in poche ore un significativo numero di firmatari.

Questo l’appello con i firmatari che è stato consegnato al presidente del Parlamento europeo:

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L’Etiopia e i sogni di Agitu

Le spoglie di Agitu Ideo Gudeta torneranno nella sua amata Etiopia. Grande Paese che l’aveva fatta soffrire e poi sperare. E ancora soffrire ultimamente per la guerra civile in Tigray, la regione del Nord, al confine con l’Eritrea . Guerra scoppiata in novembre e oscurata dal governo di Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace 2019 per l’accordo con l’Eritrea che aveva posto fine a un sanguinoso conflitto.

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Un nastro rosso per salutare Agitu

Le spoglie di Agitu Ideo Gudeta torneranno in Etiopia per il funerale e la sepoltura lunedì 11 gennaio 2021.

 

Al cimitero di Trento, sabato 9 gennaio 2021 alle ore 11, ci sarà una celebrazione religiosa per l’ultimo saluto ad Agitu da parte della comunità che l’ha accolta e che lei ha arricchito con la sua presenza, la sua intelligenza, il suo lavoro, il suo amore.

 

Il Comitato delle Associazioni per la Pace di Rovereto, la Casa delle Donne di Rovereto, il Coordinamento Associazioni Vallagarina per l’Africa, l’Anpi Trentino invitano chi vuole simbolicamente partecipare al saluto (data l’emergenza Covid che vieta gli spostamenti da un Comune all’altro) ad appendere al balcone della propria abitazione un nastro rosso.

Leggi il volantino dell’iniziativa

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