Covid, perché il regionalismo ha fallito/3 – Dalzocchio, lei sa cosa sta succedendo?

Il numero di morti per Covid in Trentino resta altissimo, siamo al secondo posto in Italia dopo soltanto la Lombardia. Una strage. Un numero di vittime tra i più elevati d’Europa. Contagi e ricoveri in ospedale continuano ad essere pure molto alti.

Ma nulla di tutto questo c’è nella lettera della capogruppo della Lega Salvini in consiglio provinciale, Mara Dalzocchio, pubblicata ieri dal “Trentino”, in cui, criticando il mio articolo apparso giovedì su questo giornale (“Covid, perché il regionalismo ha fallito”) mi attacca per “centralismo” e “odio” verso la Lega.

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Yemen: le macerie, la scuola che resiste e le nostre armi

Un’aula tra le macerie. Una scuola che resiste. Simbolo incredibile di tutte le scuole che resistono. In guerra e in pace, nonostante le bombe o nonostante il Covid 19. Sotto l’imperversare della malaria o del colera, in mezzo alla miseria più nera o l’oppressione più dura, in una zona terremotata  del Centro Italia o in

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Con Piergiorgio Cattani contro il razzismo

Piergiorgio Cattani

Una delle peggiori eredità del quadriennio di Trump al potere, accanto alla più recente e devastante sottovalutazione, degenerata in irrisione, del Covid, è stata l’aver scatenato nel mondo parole e politiche razziste e xenofobe che nel presidente del Paese “guardiano del mondo” hanno trovato la più potente legittimazione. Joe Biden e il mondo intero avranno molto da fare per ritrovare parole e politiche degne di una civiltà umana.

Al culmine del quadriennio, nel gennaio del 2018, mentre a casa nostra il leghismo trumpista si faceva più arrogante che mai, Piergiorgio Cattani, al quale l’altro ieri abbiamo dato l’ultimo saluto, mi telefonò. “Dobbiamo fare qualcosa, il razzismo dilaga, la situazione peggiora ogni giorno”.

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Nessuno difende i Rohingya

Habiburahman

Tanti popoli stanno vivendo un momento drammatico. Per il Covid 19, per le guerre, le oppressioni, la miseria.

Ma nessuno patisce un martirio come i Rohingya.

Non riconosciuti, perseguitati, massacrati, costretti a fuggire dal loro Paese, il Myanmar (ex Birmania) del Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, i Rohingya sperano che le elezioni dell’8 novembre prossimo portino qualche cambiamento. Sperano con la forza della disperazione.

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Cancellati i decreti sicurezza

Con la cancellazione delle norme più disumane dei decreti cosiddetti “sicurezza”, approvata dal governo lunedì notte 5 ottobre, l’Italia torna ad essere un paese civile.

Non sarà più respinta, ad esempio, una persona verso uno Stato quando rischi di subire “trattamenti inumani o degradanti”, non solo la tortura, è scritto nell’art. 1 del nuovo decreto.

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Xenofobia, la Svizzera ha detto no (anche il Tribunale di Trento)

Un popolo e un tribunale hanno aperto in questi giorni un altro squarcio nel muro di discriminazione verso gli stranieri sul quale la destra italiana e internazionale ha costruito in questi anni le sue fortune elettorali. E hanno riaffermato il principio dell’uguaglianza tra gli esseri umani. Domenica 27 settembre il popolo svizzero ha bocciato il referendum anti immigrati, tra i quali ci sono moltissimi italiani, sostenuto dalla destra, Lega in testa (Lega anti italiani? Certo).

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Addio Willy piccolo grande eroe

Due fratelli violenti, nullatenenti, ma coi  suv, bella vita. Tra sabato e domenica, a Colleferro, alla periferia di Roma, hanno ammazzato a calci in viso un ragazzo di 21 anni, Willy Monteiro Duarte.

Un ragazzo tranquillo, che imparava a fare il cuoco, lavorava in un ristorante, giocava a calcio. Era intervenuto a far da paciere in una rissa per proteggere un amico.

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Dorothy Stang, intrepida sorella d’Amazzonia

Dorothy Stang

La voce del capo indigeno Raoni Metuktire e del grande fotografo Sebastiäo Salgado si è alzata in questi giorni in difesa dei popoli amazzonici a rischio di sterminio per il coronavirus.

Dell’Amazzonia, Dorothy Stang fu l’intrepida “sorella”.

Quando il 10 dicembre 2004 gli avvocati brasiliani per i diritti umani la premiano con la medaglia Chico Mendes,

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I lavoratori stranieri che mancano

Adesso tutti possono capire di più le “strane” caratteristiche delle migrazioni. Proprio in un momento difficile come questo. Lasciamo stare le propagande e atteniamoci alla realtà. Nella realtà succede che in questo momento di grave crisi economica e occupazionale mancano decine di migliaia di lavoratori. In decisivi settori produttivi. Gli imprenditori sono disperati perché se i lavoratori stranieri non arrivano sono guai.

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Quando la verità si fa strada

Se un preside o un autista di autobus o un dirigente d’azienda o un infermiere commettessero atti irrazionali e irragionevoli con pesanti conseguenze per gli studenti, i passeggeri, i lavoratori, i malati cosa accadrebbe?

È facile immaginarlo. Indignazioni, proteste, punizioni, cause giudiziarie, magari licenziamenti. E la pubblica gogna. Non così per i politici.

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Gli affari con Libia ed Egitto

Giulio Regeni

I crimini umanitari, come i naufragi dei migranti e il loro respingimento nelle mani insanguinate dei libici, o come nel caso del giovane Regeni, ucciso il 26 gennaio 2016 per mano degli  egiziani, sono l’altra faccia degli affari.

Egitto e Libia, nonostante i crimini, continuano ad essere nostri privilegiati partner economici.

Per le armi, il petrolio, il gas e tante altre merci.

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