Langer, un vero sognatore
Il grande lascito etico e politico di Alexander Langer non sta solo nelle sue idee e nelle sue battaglie, spesso anticonformiste e profetiche.
Ma anche nella sua capacità di rivederle alla luce della realtà.
Il grande lascito etico e politico di Alexander Langer non sta solo nelle sue idee e nelle sue battaglie, spesso anticonformiste e profetiche.
Ma anche nella sua capacità di rivederle alla luce della realtà.
Scrive Sophie Scholl all’amica Lisa Remppis il 17 febbraio 1943:
“Sto ascoltando il Quintetto delle trote al grammofono. Vorrei essere anch’io una trota quando ascolto l’Andantino”.
Con le note di Schubert, Sophie sente i profumi della primavera ed è felice.
Non era che un ragazzo, Peppino Impastato, di Cinisi, paese non lontano da Palermo, quando ruppe col padre mafioso, la parentela mafiosa, l’ambiente mafioso e si mise a combattere la mafia, con la parola e con la politica.
Era il 1963. Il ‘68 venne dopo, lui lo praticò prima.
Stupiva e scandalizzava quella donna italiana tra i musulmani nel deserto del Kenya, sola, non sposata, non appartenente a una congregazione religiosa.
Gli ammalati, però, l’amavano e la cercavano.
Annalena Tonelli era l’unica speranza.
Il volantino che Eglantyne Jebb e Barbara Ayrton Gould distribuiscono in Trafalgar Square, nel cuore di Londra, il 19 aprile 1919 è un pugno nello stomaco: un bambino denutrito, la testa sproporzionata, gli occhi sbarrati e smarriti.
Milioni di bambini come questo, recita il testo, stanno morendo di fame. Basta sanzioni economiche!
La tragedia che stiamo vivendo ci cambierà?
A volte le tragedie sconvolgono, ma non cambiano.
A volte ci cambiano per sempre.
Accadde così anche ad Oscar Arnulfo Romero.
Regole, non retorica. Rispetto della regola più urgente: stare a casa. Stare a casa. Stare a casa. Punto. Lo implorano in queste ore soprattutto coloro che sono sulla frontiera, medici e infermieri. Lo urlano dalle zone dove il contagio del coronavirus sta sterminando le persone. Dove i necrologi riempiono pagine e pagine di giornali. Dove non si sa più dove mettere i malati.
State a casa, implorano, urlano. Uscite solo per vere necessità. Vere necessità, che sono poche, molto poche. Solo così si può arginare l’epidemia.
Vera e falsa grandezza umana. La falsa è quella dei Cesari e dei Napoleoni, e dei loro imitatori, piccoli e grandi, dal politicante di provincia fino a Hitler. O a Stalin. È quella della forza che schiaccia e distrugge e impone il suo dominio. Quella del genio svincolato dalla moralità. La vera grandezza è quella del bene che salva ed esalta l’umanità. E ciò che di più bello, disinteressato e puro essa esprime.
Gli elicotteri italiani in uso all’esercito turco del “cattivo” Erdogan sono macchine micidiali. Un’arma insostituibile per il secondo esercito della Nato (29 Paesi). Sono gli Agusta A 129 Mangusta, prodotti in Italia o costruiti in Turchia su licenza della Leonardo italiana, la nostra azienda di Stato. Florida azienda. Le “prodezze” dell’elicottero contro i curdi sono state filmate dai turchi nel febbraio di due anni fa.
Ieri ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, si è ricordato, con cerimonie, discorsi e preghiere, il “Giorno dei martiri”.
Ci riguarda direttamente, ma l’Italia dimentica.
Il 19 febbraio 1937, secondo il calendario etiope Yekatit 12, gli italiani, che avevano invaso il Paese, sanguinosamente conquistato nel maggio dell’anno precedente, diedero inizio alla strage di Addis Abeba.
Nulla è cambiato per i migranti detenuti nei lager libici. Ricatti, violenze, torture, morte continuano. L’ha ribadito nei giorni scorsi Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite nel suo periodico rapporto (datato 15 gennaio) al Consiglio di sicurezza sulla situazione in Libia. Ma l’Europa e l’Italia, che finanziano quei lager, fanno finta di nulla.
Borgo Valsugana, ha scritto Marika Caumo sul “Trentino” di giovedì scorso, 16 gennaio, in un documentato servizio, “festeggia il primato: superati i 7 mila residenti”. Grazie agli immigrati stranieri. E il sindaco di centrodestra, Enrico Galvan, è felice per questo “dato storico”, a lungo inseguito e finora mai raggiunto. Grazie agli immigrati stranieri, Borgo ha invertito la rotta di un inesorabile declino che sta spegnendo molti paesi del Trentino.
In molte scuole si sta ricordando lo sterminio degli ebrei da parte del regime nazista. E la collaborazione del regime fascista a questo spaventoso crimine. Ma il vero problema, oggi, non sono i giovani che non sanno, sono gli adulti che dimenticano. Dimenticano, e tradiscono i valori in cui sono cresciuti. La tragedia di oggi è il tradimento degli adulti. Contro i traditori della memoria Primo Levi scagliò a suo tempo una terribile invettiva: “Vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”.
Il copione, uno sciagurato copione, è già scritto. Se la guerra Usa-Iran ci sarà. Alla fine resteranno solo morti innocenti, profughi, vedove, orfani, invalidi, rovine. Sarà un altro fallimento politico americano nel Vicino Oriente e in Libia. L’Europa ne pagherà le conseguenze. L’Italia con essa. E anche più di essa.
Le spaventose tragedie dei migranti nel Mediterraneo (1. 287 esseri umani annegati nel 2019, almeno quelli accertati), conseguenza di quelle guerre, hanno sconvolto e sconvolgeranno il nostro Paese più di altri, inevitabilmente. I nostri sovranisti saranno ridicolizzati, ancora una volta.
I pacifisti avevano ragione, i guerrafondai torto. I veri realisti erano quelli che si opponevano alla guerra, dicendo che avrebbe aggravato i problemi. Gli illusi, i “sognatori”, erano quelli che la volevano, dicendo che i problemi li avrebbe risolti. Il disastro umano e politico della guerra degli Stati Uniti e dell’Occidente all’Afghanistan è sotto gli occhi di tutti. Uno spaventoso fallimento. Col suo strascico impressionante di morti, feriti, profughi e poi di nuove guerre, nuovi morti, nuovi feriti, nuovi profughi, a milioni, nei Paesi limitrofi del Vicino Oriente.
“Se siamo cresciuti è per loro”. Lo dice senza giri di parole Monica Martinelli parlando dei profughi e dei migranti che lavorano presso il panificio in Val di Gresta di cui è proprietaria insieme al marito Fabrizio Sterni. Un’azienda di successo.
Sul presepe, accanto alla capanna dove, privati di ogni altra accoglienza, hanno trovato rifugio Maria, Giuseppe e il Bambino, metteremo quest’anno sette pensieri di altrettanti testimoni e autori, tratti da libri che vale la pena leggere o rileggere. Gli ospiti della capanna, presto perseguitati dal potere e costretti a fuggire dal loro paese, ben comprenderanno.
Cominciamo con un pensiero di Primo Levi, testimone di Auschwitz e grande scrittore. Da mandare a memoria:
A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ‘ogni straniero è nemico’. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue estreme conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.
(Dalla prefazione a “Se questo è un uomo”, 1947).
La sofferenza degli altri ci interroga. Tanti fanno finta di niente, tanti invece rispondono e si muovono. Decidono di fare la loro parte. Sabato scorso c’è stata la Colletta alimentare in Trentino-Alto Adige e in tutta Italia.
Siamo sommersi dalla violenza. Ma dalla violenza orgogliosa di se stessa: delle persone normali che odiano e uccidono (e se ne vantano), dei politici che schiacciano i più deboli (e se ne vantano), del sistema economico che umilia la dignità del lavoro (e se ne vanta). Non ci si vergogna ma ci si vanta della violenza che si esercita sugli altri, specialmente sui più deboli. Mai come adesso abbiamo fame di speranza.
Le persone dovevano passare la notte in strada per potere accedere agli sportelli della Questura prima che nascesse il Cinformi (Centro informativo per l’immigrazione). Era una situazione incivile, indegna di una città come Trento. Bisogna raccontarla questa storia nel momento in cui il potere leghista distrugge il Cinformi.
Non riuscire a capire le persone in mezzo alle quali ti trovi a vivere, e a farti capire da loro, è un incubo. Imparare la lingua del luogo è il primo passo per inserirsi in una comunità. Il fatto che la Giunta provinciale abbia eliminato un anno fa i corsi di italiano per i rifugiati dà la misura dell’inciviltà di chi ci governa.
Jo Cox, deputata laburista di 41 anni, con due figli di tre e cinque anni, fu assassinata il 16 giugno del 2016 nei pressi della città di Leeds, in Inghilterra, al culmine di una campagna di odio scatenata nei suoi confronti da parte di nazionalisti dell’estrema destra.
Riproponiamo all’attenzione questo articolo del 2019 come omaggio alla Russia di cui non possiamo fare a meno, soprattutto in questi momenti. Alla voce Fedor M. Dostoevskij di questo blog si possono trovare numerosi altri articoli.
Se amate Dostoevskij e vi trovate a passare per Bolzano (ci si può andare anche apposta) fate un salto al cimitero comunale di Oltrisarco e portate un fiore sulla tomba di sua figlia Ljubov’.
Il 26 settembre scorso ricorreva il 150° anniversario della sua nascita, avvenuta a Dresda nel 1869.
Come è possibile che l’Italia rinnovi l’accordo con la Libia sui migranti, che verrà confermato tacitamente il 2 novembre prossimo se una delle due parti non lo mette in discussione, quando le stesse autorità libiche sono sotto accusa per aver trasformato i centri di accoglienza in prigioni-lager dove si tortura e si uccide per estorcere denaro ai migranti?
Mamma e bimbo trovati, l’altro giorno, abbracciati nella barca in fondo al mare di Lampedusa.
I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia, / le scarpine di pezza cucite dalla mamma / prima di partire, prima di morire. / I bambini del mare sono un’ombra sulla riva, / i capelli di sole baciati dalla mamma / prima di partire, prima di morire.
Nei versi di uno degli ultimi canti di Bepi De Marzi, l’autore di “Signore delle cime”, e del suo coro, i Crodaioli, c’è tutto lo strazio della strage degli innocenti che continua a compiersi sotto i nostri occhi.
In questi giorni, due fatti clamorosi, apparentemente distanti, ci ricordano la medesima verità: che le politiche estere occidentali (anche le altre, ma parliamo delle nostre), ammantate di valori altisonanti, sono spesso delle manifestazioni del più squallido cinismo e che a pagarne il prezzo sono sempre i più deboli, le persone prive di tutto, i profughi.
Troppi pio pio e troppi silenzi accompagnano gli atti xenofobi e razzisti del governo provinciale leghista. C’è una corsa al non dire. Non mancano le voci che si oppongono. Ma il Trentino si rivela in tutto il suo supino splendore. Dall’alto in basso. Imprenditori silenti, chiesa silente, cultura silente, scuola silente, politica pio pio, organi di informazione all’acqua di rose. E intanto, atto dopo atto, il governo provinciale leghista esclude, discrimina, caccia. Chi è il nemico? Lo straniero.
Più che emozionati, sono incantati. Per quei bambini il primo giorno di scuola è un sogno che si realizza. Sanno che non tutti possono andarci. Sentono di essere dei privilegiati e ce la mettono tutta. Lo si vede dai loro gesti, dalla voglia di apprendere, dalla disciplina, dal rispetto reciproco e dalla gratitudine nei confronti degli insegnanti, degli adulti e degli anziani. La noia non esiste.
Nel paesino austriaco di St Radegund, in Alta Austria, nel distretto di Braunau, domani si ricorderà un grandissimo uomo, il contadino Franz Jägerstätter.
Contro la legge e contro tutti, fece ciò che la sua coscienza gli imponeva: convinto che la guerra nazista fosse incompatibile con il Vangelo, rifiutò l’arruolamento nella Wermacht e il 9 agosto 1943 fu decapitato nel carcere di Berlino Tegel.
Lasciò la moglie, Franziska, e tre figliolette, la più grande di sei anni.
La scuola trentina avrà un sovrintendente scolastico di nome, ma un sovrintendente politico di fatto se l’articolo che lo istituisce (il n. 20), e che è inserito nella legge di assestamento di bilancio in discussione la prossima settimana, sarà approvato dal Consiglio provinciale.
Il sovrintendente sarà di fatto nominato dal segretario politico della Lega che riveste anche il ruolo di assessore all’istruzione.
In un nuovo spaventoso naufragio accaduto ieri nel Mediterraneo sono morte almeno 65 persone che dalla Libia erano partite per l’Italia in cerca di un futuro migliore.
I pescatori tunisini ne hanno salvato per fortuna molte altre. I pescatori hanno conservato la pietà che i nostri governanti hanno perduto. Il governo italiano è arrivato al punto di punire chi salva esseri umani che stanno annegando.
Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla
Mediterraneo blindato, soccorsi delle Ong impediti, marina militare italiana frenata, navi con naufraghi bloccate nei porti o in mare. Crollano gli arrivi dei profughi. Grandi sospiri di sollievo. Ma i nostri sospiri di sollievo sono le loro urla di dolore. Che non ci facciano dormire la notte.