Eglantine Jebb: salvare i figli dei nemici

Eglantine Jebb

Il volantino che Eglantyne Jebb e Barbara Ayrton Gould distribuiscono in Trafalgar Square, nel cuore di Londra, il 19 aprile 1919 è un pugno nello stomaco: un bambino denutrito, la testa sproporzionata, gli occhi sbarrati e smarriti.

Milioni di bambini come questo, recita il testo,  stanno morendo di fame. Basta sanzioni economiche!

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Le regole ci tengono in piedi

Regole, non retorica. Rispetto della regola più urgente: stare a casa. Stare a casa. Stare a casa. Punto. Lo implorano in queste ore soprattutto coloro che sono sulla frontiera, medici e infermieri. Lo urlano dalle zone dove il contagio del coronavirus sta sterminando le persone. Dove i necrologi riempiono pagine e pagine di giornali. Dove non si sa più dove mettere i malati.
State a casa, implorano, urlano. Uscite solo per vere necessità. Vere necessità, che sono poche, molto poche. Solo così si può arginare l’epidemia.

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Ora si vede la vera grandezza

Vera e falsa grandezza umana. La falsa è quella dei Cesari e dei Napoleoni, e dei loro imitatori, piccoli e grandi, dal politicante di provincia fino a Hitler. O a Stalin. È quella della forza che schiaccia e distrugge e impone il suo dominio. Quella del genio svincolato dalla moralità. La vera grandezza è quella del bene che salva ed esalta l’umanità. E ciò che di più bello, disinteressato e puro essa esprime.

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La tragedia dei profughi sul confine greco-turco

Gli elicotteri italiani in uso all’esercito turco del “cattivo” Erdogan sono macchine micidiali. Un’arma insostituibile per il secondo esercito della Nato (29 Paesi). Sono gli Agusta A 129 Mangusta, prodotti in Italia o costruiti in Turchia su licenza della Leonardo italiana, la nostra azienda di Stato. Florida azienda. Le “prodezze” dell’elicottero contro i curdi sono state filmate dai turchi nel febbraio di due anni fa.

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Gli italiani e il massacro di Addis Abeba

Addis Abeba, il monumento allo Yekatit 12.

Ieri ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, si è ricordato, con cerimonie, discorsi e preghiere, il “Giorno dei martiri”.

Ci riguarda direttamente, ma l’Italia dimentica.

Il 19 febbraio 1937, secondo il calendario etiope Yekatit 12, gli italiani, che avevano invaso il Paese, sanguinosamente conquistato nel maggio dell’anno precedente, diedero inizio alla strage di Addis Abeba.

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Lager libici: l’Italia finge di non sapere

Nulla è cambiato per i migranti detenuti nei lager libici. Ricatti, violenze, torture, morte continuano. L’ha ribadito nei giorni scorsi Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite nel suo periodico rapporto (datato 15 gennaio) al Consiglio di sicurezza sulla situazione in Libia. Ma l’Europa e l’Italia, che finanziano quei lager, fanno finta di nulla.

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Gli stranieri e il sindaco felice

Borgo Valsugana, ha scritto Marika Caumo sul “Trentino” di giovedì scorso, 16 gennaio, in un documentato servizio, “festeggia il primato: superati i 7 mila residenti”. Grazie agli immigrati stranieri.  E il sindaco di centrodestra, Enrico Galvan, è felice per questo “dato storico”, a lungo inseguito e finora mai raggiunto. Grazie agli immigrati stranieri, Borgo ha invertito la rotta di un inesorabile declino che sta spegnendo molti paesi del Trentino.

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Kompatscher e la memoria da non tradire

In molte scuole si sta ricordando lo sterminio degli ebrei da parte del regime nazista. E la collaborazione del regime fascista a questo spaventoso crimine. Ma il vero problema, oggi, non sono i giovani che non sanno, sono gli adulti che dimenticano. Dimenticano, e tradiscono i valori in cui sono cresciuti. La tragedia di oggi è il tradimento degli adulti. Contro i traditori della memoria Primo Levi scagliò a suo tempo una terribile invettiva: “Vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”.

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Usa-Iran il copione già scritto

Il copione, uno sciagurato copione, è già scritto. Se la guerra Usa-Iran ci sarà. Alla fine resteranno solo morti innocenti, profughi, vedove, orfani, invalidi, rovine. Sarà un altro fallimento politico americano nel Vicino Oriente e in Libia. L’Europa ne pagherà le conseguenze. L’Italia con essa. E anche più di essa.

Le spaventose tragedie dei migranti nel Mediterraneo (1. 287 esseri umani annegati nel 2019, almeno quelli accertati), conseguenza di quelle guerre, hanno sconvolto e sconvolgeranno il nostro Paese più di altri, inevitabilmente. I nostri sovranisti saranno ridicolizzati, ancora una volta.

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Afghanistan, le bugie rivelate

I pacifisti avevano ragione, i guerrafondai torto. I veri realisti erano quelli che si opponevano alla guerra, dicendo che avrebbe aggravato i problemi. Gli illusi, i “sognatori”, erano quelli che la volevano, dicendo che i problemi li avrebbe risolti. Il disastro umano e politico della guerra degli Stati Uniti e dell’Occidente all’Afghanistan è sotto gli occhi di tutti. Uno spaventoso fallimento. Col suo strascico impressionante di morti, feriti, profughi e poi di nuove guerre, nuovi morti, nuovi feriti, nuovi profughi, a milioni, nei Paesi limitrofi del Vicino Oriente.

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Sette pensieri di Natale

Sul presepe, accanto alla capanna dove, privati di ogni altra accoglienza, hanno trovato rifugio Maria, Giuseppe e il Bambino, metteremo quest’anno sette pensieri di altrettanti testimoni e autori, tratti da libri che vale la pena leggere o rileggere. Gli ospiti della capanna, presto perseguitati dal potere e costretti a fuggire dal loro paese, ben comprenderanno.

Cominciamo con un pensiero di Primo Levi, testimone di Auschwitz e grande scrittore. Da mandare a memoria:

A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che ‘ogni straniero è nemico’. Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora al termine della catena sta il Lager. Esso è il prodotto di una concezione del mondo portata alle sue estreme conseguenze con rigorosa coerenza: finché la concezione sussiste, le conseguenze ci minacciano. La storia dei campi di distruzione dovrebbe venire intesa da tutti come un sinistro segnale di pericolo.

(Dalla prefazione a “Se questo è un uomo”, 1947).

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L’inquietudine che il Natale ci regala

Siamo sommersi dalla violenza. Ma dalla violenza orgogliosa di se stessa: delle persone normali che odiano e uccidono (e se ne vantano), dei politici che schiacciano i più deboli (e se ne vantano), del sistema economico che umilia la dignità del lavoro (e se ne vanta). Non ci si vergogna ma ci si vanta della violenza che si esercita sugli altri, specialmente sui più deboli. Mai come adesso abbiamo fame di speranza.

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Portate un fiore a Ljubov Aimée Dostoevskij

Ljubov’ F. Dostoevskaja

Riproponiamo all’attenzione questo articolo del 2019 come omaggio alla Russia di cui non possiamo fare a meno, soprattutto in questi momenti. Alla voce Fedor M. Dostoevskij di questo blog si possono trovare numerosi altri articoli.

Se amate Dostoevskij e vi trovate a passare per Bolzano (ci si può andare anche apposta) fate un salto al cimitero comunale di Oltrisarco e portate un fiore sulla tomba di sua figlia Ljubov’.

Il 26 settembre scorso ricorreva il 150° anniversario della sua nascita, avvenuta a Dresda nel 1869.

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L’accordo scandaloso con la Libia si rinnova

Come è possibile che l’Italia rinnovi l’accordo con la Libia sui migranti, che verrà confermato tacitamente il 2 novembre prossimo se una delle due parti non lo mette in discussione, quando le stesse autorità libiche sono sotto accusa per aver trasformato i centri di accoglienza in prigioni-lager dove si tortura e si uccide per estorcere denaro ai migranti?

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Il coraggioso silenzio di De Marzi

Mamma e bimbo trovati, l’altro giorno, abbracciati nella barca in fondo al mare di Lampedusa.

I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia, / le scarpine di pezza cucite dalla mamma / prima di partire, prima di morire. / I bambini del mare sono un’ombra sulla riva, / i capelli di sole baciati dalla mamma / prima di partire, prima di morire.

Nei versi di uno degli ultimi canti di Bepi De Marzi, l’autore di “Signore delle cime”, e del suo coro, i Crodaioli, c’è tutto lo strazio della strage degli innocenti che continua a compiersi sotto i nostri occhi.

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Il capo degli scafisti? Lo paghiamo noi

In questi giorni, due fatti clamorosi, apparentemente distanti, ci ricordano la medesima verità: che le politiche estere occidentali (anche le altre, ma parliamo delle nostre), ammantate di valori altisonanti, sono spesso delle manifestazioni del più squallido cinismo e che a pagarne il prezzo sono sempre i più deboli, le persone prive di tutto, i profughi.

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L’infezione dell’animo umano

Troppi pio pio e troppi silenzi accompagnano gli atti xenofobi e razzisti del governo provinciale leghista. C’è una corsa al non dire. Non mancano le voci che si oppongono. Ma il Trentino si rivela in tutto il suo supino splendore. Dall’alto in basso. Imprenditori silenti, chiesa silente, cultura silente, scuola silente, politica pio pio, organi di informazione all’acqua di rose. E intanto, atto dopo atto, il governo provinciale leghista esclude, discrimina, caccia. Chi è il nemico? Lo straniero.

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Le scuole trentine in Madagascar

Più che emozionati, sono incantati. Per quei bambini il primo giorno di scuola è un sogno che si realizza. Sanno che non tutti possono andarci. Sentono di essere dei privilegiati e ce la mettono tutta. Lo si vede dai loro gesti, dalla voglia di apprendere, dalla disciplina, dal rispetto reciproco e dalla gratitudine nei confronti degli insegnanti, degli adulti e degli anziani. La noia non esiste.

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Franz Jägerstätter, il testimone solitario

Franz Jägerstätter

Nel paesino austriaco di St Radegund, in Alta Austria, nel distretto di Braunau, domani si ricorderà un grandissimo uomo, il contadino Franz Jägerstätter.

Contro la legge e contro tutti, fece ciò che la sua coscienza gli imponeva: convinto che la guerra nazista fosse incompatibile con il Vangelo, rifiutò l’arruolamento nella Wermacht e il 9 agosto 1943 fu decapitato nel carcere di Berlino Tegel.

Lasciò la moglie, Franziska, e tre figliolette, la più grande di sei anni.

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Se la politica commissaria la scuola (trentina)

La scuola trentina avrà un sovrintendente scolastico di nome, ma un sovrintendente politico di fatto se l’articolo che lo istituisce (il n. 20), e che è inserito nella legge di assestamento di bilancio in discussione la prossima settimana, sarà approvato dal Consiglio provinciale.

Il sovrintendente sarà di fatto nominato dal segretario politico della Lega che riveste anche il ruolo di assessore all’istruzione.

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Perché non muoia la pietà. Ricordiamo i 35.597 morti

In un nuovo spaventoso naufragio accaduto ieri nel Mediterraneo sono morte almeno 65 persone che dalla Libia erano partite per l’Italia in cerca di un futuro migliore.

I pescatori tunisini ne hanno salvato per fortuna molte altre. I pescatori hanno conservato la pietà che i nostri governanti hanno perduto. Il governo italiano è arrivato al punto di punire chi salva esseri umani che stanno annegando.

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Manuela, la seconda mamma di Delam. Una storia di buona accoglienza

Un giorno Samba Kebbeh, giovane proveniente dal Gambia e accolto come rifugiato nel paese di Valle San Felice, 260 abitanti, frazione del Comune trentino di Mori, disse a Manuela Ciaghi, volontaria: «In marzo si sposa mia sorella Delam. Noi non abbiamo un padre e nemmeno una madre. Io non posso andare in Gambia per accompagnarla

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