Continue tragedie nel Mediterraneo: barcone diretto in Italia affonda, almeno 90 profughi morti

Fiori in memoria delle vittime delle politiche migratorie di chiusura.

Il racconto di 4 sopravvissuti, aggrappati ai rottami, riportati dalla nave commerciale Alegria I in Libia. Un’altra strage che si poteva evitare. Da giorni Alarm phone aveva lanciato l’allarme su imbarcazioni in difficoltà al largo della Libia. La grande attività di Alarm phone per salvare i naufraghi e la denuncia della militarizzazione delle frontiere.

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La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà e di pace. Ripartirà con 177 profughi

La carovana della pace “Stop the war now” è arrivata a Leopoli portando una forte testimonianza di solidarietà con la popolazione civile massacrata dalla guerra e un forte appello perché la guerra finisca. Ripartirà portando in Italia 177 persone di 7 nazionalità diverse rimaste senza alloggio. Ecco come raccontano l’iniziativa il Corriere della sera e fanpage.it e un video di repubblica.it

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“Tracce nella nebbia” a Pedersano, ricordando tre grandi donne, e a Ravina, con una mostra in biblioteca dopo l’incontro

Anna Politkovskaja

Il 6 aprile prossimo si presenta a Perdersano (comune di Villalagarina) “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni” (Teatro parrocchiale, ore 20.30). Si parte dal ricordo di padre Remo Villa, missionario e testimone di fraternità evangelica scomparso recentemente. Si leggeranno i profili di Anna Politkovskaja, Annalena Tonelli, Hevrin Kahlaf. Introducono Giacomo Bonazza e Simone Berlanda.

A Ravina la Biblioteca ha allestito una mostra di libri di alcuni testimoni raccontati in “Tracce nella nebbia”.

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Con Romano Prodi, Lorenzo Prezzi, Maurizio Ambrosini: tre incontri di Città dell’uomo sull’invasione dell’Ucraina

L’associazione Città dell’uomo, fondata da Giuseppe Lazzati, organizza tre incontri (8 e 22 aprile, 9 maggio) sulla guerra in Ucraina con tre personalità di rilievo: Romano Prodi, già presidente del Consiglio e della Commissione UE, padre Lorenzo Prezzi, direttore del giornale online settimananews.it e già direttore de “Il Regno”, e Maurizio Ambrosini, tra i maggiori studiosi delle migrazioni. Ecco il programma e il link per seguire online i tre incontri.

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Daphne Caruana Galizia: “Ci sono corrotti ovunque” (da “Tracce nella nebbia”)

Daphne Caruana Galizia (1964-2017)

Papa Francesco va a Malta (2-3 aprile 2022), prigione per i migranti, paradiso fiscale nell’Unione Europea, crocevia di traffici mafiosi con l’Italia e dove regna il potere corrotto del Partito laburista in un “clima di impunità”.

La grande e coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia denunciò tutto questo e fu assassinata. Gli sviluppi dell’inchiesta sulla sua morte. Le sue denunce riprese da altri giornalisti (minacciati).

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L’orrore di Mariupol: crimini contro l’umanità

A Mariupol crimini come ad Aleppo. “Fanno il deserto e lo chiamano pace” (Tacito). (Immagine tratta da avvenire.it)

«A Mariupol ogni pietà è morta. Cittadini ammazzati volutamente dai cecchini russi, bombardati nei rifugi e negli ospedali, lasciati morire tra le fiamme causate dai bombardamenti, sepolti nelle fosse comuni.» (Vincenzo Passerini, editoriale su “l’Adige”, 30 marzo 2022).

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Altro che Anna Politkovskaja o Dmitry Muratov! Fabio Mini, ex generale e complottista filo-Putin, commenta la guerra all’Ucraina sul “Fatto Quotidiano”

L’ex generale Fabio Mini.

«Come fonte delle sue affermazioni, Mini cita un cospirazionista filoputiniano. Il commento dell’ex militare italiano, infatti, si basa per la quasi totalità su un report di un think tank francese scritto da Jacques Baud, un ex colonnello dell’intelligence svizzera. Il problema è che Baud è un noto mistificatore e manipolatore, che da tempo diffonde tesi cospirazioniste e narrazioni filo putiniane» (Luciano Capone)

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“La mia Gazeta non tacerà mai” dice Elena Milashina, la giornalista più famosa, e minacciata, della Novaja Gazeta

Elena Milashina (immagine tratta da mediafreedom.in)

«Ho tre grandi progetti in corso che comunque terminerò, non importa se non potrò pubblicarli. Il motivo è semplice: nessuno tranne me lo farà, e i temi della Russia e della sua storia sono importanti. Anche se ora solo una cosa è più importante: in questo momento in Ucraina, per colpa nostra, la gente muore a causa delle nostre armi

«Senza il controllo di Putin sui media, non ci sarebbe mai stata la guerra. E la Russia la guerra la perderà, diventando più piccola, più gentile e meno militarista.»

Elena Milashina

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La censura di Putin costringe la “Novaya Gazeta”, il giornale di Anna Politkovskaja e Dmitry Muratov, a chiudere

Quello che si temeva è arrivato. La censura del regime di Putin ha costretto la “Novaja Gazeta” a chiudere. Il glorioso giornale diretto da Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace 2021, e sul quale scriveva i suoi memorabili reportage Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, era ormai l’unica grande voce libera rimasta nel Paese. Ecco due articoli della stampa nazionale e intrenazionale che raccontano la drammatica chiusura dell’ultima voce libera in Russia.

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Il feroce assedio russo di Mariupol: l’Onu conferma, fosse comuni, in una ci sono 200 corpi (da euronews)

Ucraina, Mariupol: fosse comuni (euronews).

«A più di un mese dall’inizio dell’assedio di Mariupol, fonti ucraine contano oltre 3.000 vittime civili nella città affacciata sul mar d’Azov, dove 9 edifici su 10 sono ormai distrutti.

“Non c’era nessuno ad aiutarci”, racconta Oleksandr, abitante di Mariupol. “Alcuni appartamenti erano in fiamme, abbiamo chiesto di aiutarci a spegnere l’incendio ma nessuno l’ha fatto. Sono morti sono i nostri occhi“, ricorda l’uomo.

La situazione umanitaria a Mariupol è gravissima: “non c’è acqua, non c’è cibo, non c’è nulla“, spiega Oleksandr (euronews).

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“In Russia c’è il lavaggio del cervello”. La coraggiosa giornalista Marina Ovsyannikova intervistata da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, Rai 3, 27 marzo 2022

Rai 3, “Che tempo che fa”: la coraggiosa giornalista russa Marina Ovsyannikova, che inscenò la clamorosa protesta pacifista durante il telegiornale del Primo canale della tv di Stato russa, risponde alle domande di Fabio Fazio dalla sua casa di Mosca (domenica 27 marzo 2022).”Mi sento sola, le persone su cui contavo sono sparite. Ma ho trovato nuove persone che mi sono vicine e mi aiutano. Ho paura per i miei figli. Col mio gesto volevo far capire che i russi non vogliono la guerra.” (VIDEO)

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«Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!»

Pensiero del giorno

San Pietroburgo, Yelena Osipova mentre viene arrestata per la sua protesta contro la guerra (immagine da www.theguardian.com).

 

«Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!»

San Pietroburgo, 2 marzo 2022: Yelena Osipova, personaggio molto noto, artista e attivista per i diritti umani, sopravvissuta all’assedio di Leningrado (ora San Pietroburgo), viene arrestata mentre protesta contro l’invasione dell’Ucraina. Su un cartello la grande scritta: «Soldato, lascia cadere la tua arma e sarai un vero eroe!». L’immagine è tratta da un video del quotidiano britannico The Guardian (www.theguardian.com).

È lei il simbolo delle coraggiose proteste dei pacifisti russi contro l’invasione dell’Ucraina, duramente represse dal regime di Putin.

I pacifisti russi, con Yelena Osipova in prima fila, hanno dato una lezione di verità e coraggio a molti pacifisti italiani, troppo morbidi su Putin e spesso addirittura equidistanti. È questo un pacifismo che tradisce l’essenza della pace fondata sulla verità e la giustizia, sulla netta distinzione tra aggressore e aggredito, sul dovere di schierarsi con la vittima contro il carnefice.

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Liliana Segre all’Anpi sull’aggressione russa all’Ucraina: “Non è concepibile nessuna equidistanza”

Ucraina, abitazioni civili bombardate.

In un videomessaggio al congresso nazionale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al lager nazista e simbolo morale della resistenza al nazifascismo, ha condannato l’aggressione immotivata e ingiustificabile contro la sovranità dell’Ucraina”, ha ricordato il diritto-dovere alla resistenza, e ha ribadito che “non è concepibile nessuna equidistanza” tra esercito russo invasore e resistenza ucraina. Parole che suonano anche come una esplicita condanna delle sconcertanti posizioni equidistanti sull’invasione dell’Ucraina pronunciate dal presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.

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Ucraina, “guerra santa” e ripugnante

Mariupol, fosse comuni.

Papa Francesco all’Angelus di domenica 20 marzo ha condannato con parole durissime la guerra santa scatenata da Putin e dal patriarca ortodosso di Mosca Kirill contro l’Ucraina.

Essa non è altro che “una violenta aggressione”, “un massacro insensato”, una “guerra ripugnante”. Una crudeltà disumana e sacrilega”.

Francesco non a caso usa la parola “sacrilega”. Perché vuole condannare le aberranti e sacrileghe giustificazioni religiose dell’aggressione all’Ucraina espresse da Putin e Kirill.

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Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del 17° Congresso ANPI: “Sono i valori della Resistenza che, ancora una volta, ci interrogano. In Ucraina e in tutta Europa”

Da “la Repubblica”: intervista al Nobel per la pace Dmitrij Muratov: “La nostra battaglia di giornalisti russi contro le fake news”

Dmitry Muratov, premio Nobel per la pace 2021, dirige la Novaya Gazeta, il giornale sul quale scriveva Anna Politkovskaja.

«Come possono i giovani rispettare i loro anziani che dicono loro, ripetendo dopo la propaganda, che in Ucraina l’esercito russo sta combattendo i nazisti? I giovani non ci credono, non si sono lasciati manipolare dalla televisione di Stato. Siamo in uno stato di guerra civile generazionale. Quello che è successo significa che la mia generazione non potrà parlare con gli ucraini senza sentirsi in colpa. Senza sentire l’odio da parte loro. Qualcosa può cambiare solo tra i giovani; i ventenni di oggi hanno un’empatia diversa e sono categoricamente contrari alla guerra» (Dmitry Muratov intervistato da Wiktoria Bieliaszyn, “la Repubblica”, 19 marzo 2022)

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Nel Mediterraneo si continua a morire: altri 17 morti (23.500 dal 2014: una immensa strage)

Venerdì 18 marzo 2022, la Guardia costiera tunisina ha trovato in mare 12 corpi di profughi, in gran parte siriani, altri 5 sono stati trovati sabato 19 marzo. Erano su un barcone diretto verso le coste italiane.

Negli ultimi 15 giorni i morti nel Mediterraneo sono stati 70 secondo l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim).

Dal 2014, una immensa strage nel Mediterraneo:  23.500 morti.

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Emmanuel Mounier, “I cristiani e la pace” (Antologia di pensieri)

Emmanuel Mounier

Il grande filosofo francese Emmanuel Mounier (1905-1950), padre, con Jacques Maritain, del personalismo comunitario, fondatore della rivista “Esprit”,  e ispiratore dei movimenti politici progressisti cattolici degli anni ’30 e ’40, pubblicò nel 1939, alla vigilia dell’invasione nazista della Polonia che segnò l’inizio della Seconda guerra mondiale, un importantissimo scritto in cui ricordava il significato della pace cristiana e denunciava il falso pacifismo che nel 1938 aveva portato alla resa delle democrazie di fronte all’occupazione nazista dei Sudeti.

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Dai crimini di Stalin all’invasione dell’Ucraina, Putin ha “ricostruito” la storia russa. Marcello Flores: “Uso del passato totalmente strumentale” (intervista di Davide Leveghi)

Stalin

Il 28 dicembre 2021, la Corte suprema di Mosca ha dichiarato fuori legge l’organizzazione Memorial, impegnata dalla fine degli ’80 a recuperare la memoria delle vittime dello stalinismo e a difendere i diritti umani (…)

«Putin ha ribadito l’idea che l’Ucraina sia una proprietà russa – continua Flores – per farlo, il presidente russo ha nel tempo utilizzato la storia in maniera totalmente strumentale»

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“Fermate questo massacro!” Papa Francesco condanna fermamente “l’inaccettabile aggressione armata” della Russia all’Ucraina

Domenica 13 marzo 2022, all’Angelus Papa Francesco condanna l'”inaccettabile aggressione armata” della Russia all’Ucraina. (VIDEO)

 

Roma, 13 marzo 2022 (askanews) – “In nome di Dio vi chiedo fermate questo massacro”: è l’appello forte che arriva da Papa Francesco, che all’Angelus ha condannato “l’inaccettabile aggressione armata” della Russia all’Ucraina.

“In nome di Dio vi chiedo fermate questo massacro – ha affermato Bergoglio, aggiungendo – Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano. C’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata prima che riduca le città a cimiteri”.

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Le disumane giustificazioni del Patriarca di Mosca della guerra di aggressione all’Ucraina. Il testo dell’omelia di Kirill

Il patriarca orotodosso di Mosca Kirill con Putin.

La guerra, ha detto il patriarca Kirill, è una necessaria difesa dall'”orgoglio gay” …

«…per entrare nel club di quei paesi bisogna fare una parata dell’orgoglio gay… Quindi ciò che sta accadendo oggi nelle relazioni internazionali non riguarda solo la politica. Si tratta di qualcos’altro e molto più importante della politica. Si tratta della salvezza umana, di dove l’umanità si troverà alla destra o alla sinistra di Dio Salvatore…»

Una disumana e anticristiana giustificazione dell’aggressione della Russia all’Ucraina. 

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270 sacerdoti ortodossi russi si schierano contro la guerra all’Ucraina: « “Sii maledetto!”, disse Dio a Caino »

«Noi siamo addolorati per il calvario che immeritatamente stanno subendo i nostri fratelli e sorelle in Ucraina. Affermiamo che la vita di ogni singola persona è un dono inestimabile e irripetibile di Dio… Riteniamo che il popolo ucraino debba poter fare la sua scelta in modo autonomo

“La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello” (Gen 4,10-11), così disse Dio a Caino…»

Coraggiose coscienze libere si ribellano a Kirill e a Putin e condannano la guerra all’Ucraina.

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Anna Politkovskaja, implacabile con i forti, tenera con i deboli

Anna Politkovskaja (1958-2006) in un ritratto di Peter Endig (da “Anna Politkovskaja, “Per questo”, Adelphi).

«Anna Politkovskaja visita i villaggi, gli ospedali, i campi profughi, parla con le persone, descrive le inaudite sofferenze della popolazione civile.

“È il genocidio di un popolo”, scrive. “Perché ti preoccupi per certa gente? Sono bestie” le dicono spesso i militari. » (da “Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni”)

Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006, denunciò la ferocia di Putin in Cecenia a un Occidente incantato dall’ex colonnello del Kgb (o indifferente). Quella ferocia che adesso vediamo in Ucraina.

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Maggio 2021: David Sassoli e sette responsabili Ue “indesiderati” nella Russia di Putin. La solidarietà di Mattarella al presidente del Parlamento europeo

David Sassoli e Sergio Mattarella

Mentre Berlusconi, Salvini, Meloni, Grillo osannavano Putin come amico, unto del Signore ed esempio di governo, il compianto presidente dell’europarlamento David Sassoli e 7 alti funzionari venivano inseriti da Putin, il 1° maggio 2021, nella lista nera delle persone indesiderate in Russia.

Era la risposta del despota alle sanzioni varate nel marzo 2021 dall’Unione Europea  contro sei dirigenti russi per il caso dell’oppositore in carcere Alexiei Navalny e per altre gravi violazioni dei diritti umani. Ecco il comunicato Ansa dell’1 maggio 2021.

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Morire per la libertà

Ucraina, criminali bombardamenti delle abitazioni civili da parte dell’esercito russo.

«Questa non è la guerra della Russia alla Nato, ma la guerra che l’esercito russo invasore fa al popolo ucraino sovrano a casa propria. Una feroce guerra alle sue donne, ai suoi bambini, ai suoi vecchi, ai suoi malati, ai suoi disabili, ai suoi giovani, ai suoi uomini. È la distruzione di vite, sogni, speranze, normalità quotidiana per lo schifoso disegno imperiale di un prepotente.»

«Noi italiani non sappiamo cos’è la Resistenza di un popolo in difesa della propria libertà. Ci siamo consegnati al dittatore interno, Mussolini, cedendogli facilmente pezzo dopo pezzo la nostra libertà. Per vent’anni. Una minoranza resistette e fu spazzata via, uccisa, imprigionata, esiliata. Gli italiani resi schiavi applaudirono l’invasione dell’Etiopia. Fu il momento più alto del consenso di Mussolini. Perché meravigliarci del consenso di Putin? Le invasioni esaltano lorgoglio miserabile dei popoli

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Non è la guerra di Putin alla Nato, ma alle donne e ai bambini ucraini

© Daphne ROUSSEAU / AFP

 

Kiev, mamma e i suoi due figlioletti uccisi da una bomba mentre tentavano di scappare

La feroce aggressione di Putin alle città ucraine non ammette neutralità, silenzi, equidistanze. Questa non è la guerra tra Putin e la Nato, ma la criminale guerra di aggressione di Putin al popolo ucraino, martoriato, massacrato, costretto a cercare di fuggire dalle proprie case. Nessuna vigliaccheria: si sta con gli aggrediti contro l’aggressore. Ce lo insegna da sempre Gandhi: La nonviolenza non è mai neutralità, passività, viltà.

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