Un’altra agghiacciante predica del patriarca di Mosca Kirill che santifica le stragi. Mentre troppi pacifisti sono scandalosamente equidistanti e silenziosi
Domenica 3 aprile 2022, nella cattedrale delle Forze Armate (dove nei mosaici dovevano esserci anche Stalin e Putin), il patriarca ortodosso di Mosca Kirill è tornato a santificare la feroce aggressione all’Ucraina dopo l’allucinante omelia pronunciata il 6 marzo nella cattedrale di Cristo Salvatore. Ha ripetuto, facendone lo stesso uso blasfemo, il passo del Vangelo di Giovanni citato da Putin all’adunata del 18 marzo. Per lui gli ucraini e l’Ucraina non esistono, esistono solo “russi“. Gli altri sono nazisti da eliminare, o corrotti e depravati per colpa dell’Occidente che vanno “corretti” con le bombe e riportati, vivi o morti, all’ovile russo. Questo il motivo della guerra “santa” voluta da lui e da Putin. Non la Nato. Il feroce disegno imperialista politico-religioso, però, sta fallendo per la resistenza del popolo ucraino.