Archivio della parola chiave: Profughi/rifugiati

“Ancora un’altra strage annunciata” (editoriale su “l’Adige”, sabato 24 aprile 2021)

Centotrenta profughi sono morti in mare in una nuova strage che poteva essere evitata.

Da due giorni tutti sapevano che c’erano 3 barconi nel Canale di Sicilia in pericolo di affondare per il mare mosso. Hanno lanciato messaggi, ma né i libici né gli italiani né i maltesi sono intervenuti. E così quei poveri profughi sono morti.

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Basta silenzi! 130 profughi muoiono in mare in una nuova strage che poteva essere evitata

Foto del quotidiano “Avvenire”.

Un’altra orrenda strage che poteva essere evitata. Doveva essere evitata. Doveva!

Da due giorni tutti sapevano che c’erano 3 barconi nel Canale di Sicilia in pericolo di affondare per il mare mosso. Hanno lanciato messaggi, ma né i libici né gli italiani né i maltesi sono intervenuti. E così 130 poveri profughi sono morti.

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I migranti, un tesoro di umanità da valorizzare (la lezione del vaccino)

Il vaccino ci sta salvando. È una corsa contro il tempo. 476 morti in Italia martedì 13 aprile. La strage continua. Ritardi col vaccino, ma anche miracoli di velocità, a partire dalla sua scoperta. Ricordate? Sono stati due immigrati turchi in Germania a scoprirlo per primi. Che lezione per chi pensa agli immigrati come a un peso da sopportare. E non li vuole.

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L’Italia ha triplicato l’export di armi (2016)

Questo articolo è stato pubblicato quando Renzi era al potere, cinque anni fa. Adesso, dopo il suo viaggio in Arabia Saudita in visita al principe accusato di omicidio, tanti giornali e politici, tranne i pochi che queste cose le scrissero e dissero già allora, scoprono le armi vendute, si scandalizzano, la magistratura indaga… Ma quando Renzi comandava dove erano?

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Draghi coraggioso su Erdogan, ma reticente sulla Libia, la Srebrenica del Mediterraneo

Il capo del governo, Mario Draghi, nella conferenza stampa dell’8 aprile 2021, è stato coraggioso nel definire il premier turco Erdogan un “dittatore”, rispondendo a una domanda sulla mancanza di rispetto da lui mostrata nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

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Petrolio e gas libici sono insanguinati, presidente Draghi. La Guardia costiera libica non è la Croce Rossa!

Sconcertante: il capo del governo Draghi ringrazia la Libia per i salvataggi in mare dei migranti.

Il Segretario delle Nazioni Unite, Guterres,  afferma invece che in Libia “migranti e rifugiati rimangono sistematicamente soggetti a detenzioni arbitrarie e torture in luoghi di detenzione ufficiali e non ufficiali.”

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Missione (e vergogna) italiana in Libia: salvare petrolio e gas, non i naufraghi (altri 60 morti)

Mentre il ministro degli esteri Di Maio e l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si apprestavano a incontrare il nuovo capo del governo libico di unità nazionale, Abdulhamid Dbeibah, le agenzie diffondevano la notizia che nell’ultimo naufragio, avvenuto il 18 marzo al largo delle coste libiche, c’erano stati almeno 60 morti. Non 5 come dicevano i libici.

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Una struttura di accoglienza per i profughi dei Balcani. Sosteniamo la raccolta fondi di Acli e Caritas!

Cominciata la costruzione del centro accoglienza profughi di Ipsia-Acli e Caritas a Lipa, in Bosnia (Foto Ipsia-Acli).

Dopo la raccolta di vestiti e di cibo, ora per i profughi di Lipa, in Bosnia, costretti a sopravvivere in condizioni disumane in questo gelido inverno, è stata avviata la costruzione di alcune strutture di accoglienza e un refettorio.

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Dante Alighieri, l’ineguagliata creazione poetica di un rifugiato

Un anno con D&D

Ravenna, tomba di Dante.

Dante Alighieri (1265-1321) trascorse in esilio, come rifugiato politico, 21 dei 56 anni della sua vita. In esilio scrisse le sue opere, in esilio morì. Sempre cercando accoglienza, in una città o nell’altra. Sempre in povertà. Forse, più che ostacolarlo, questa condizione, tra le più estreme che possano capitare in una vita, gli consentì di comprendere più a fondo il bene e il male che c’è negli esseri umani e nella storia, e di reagire con una creazione poetica senza pari.   

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I profughi istriani e noi

I profughi istriani e dalmati che tra il 1943 e la metà degli anni ’50 furono costretti ad andarsene, e a lasciare tutto, non trovarono una buona accoglienza in Italia. Nemmeno in Trentino. Anna Maria Marcozzi Keller, finita a Rovereto con la sua famiglia, ricorda  che “l’indifferenza ostile fu totale”. In città, a scuola, sui posti di lavoro.

(Articolo di Vincenzo Passerini pubblicato in questo blog il 19 febbraio 2021)

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Crimini contro i profughi sulla rotta balcanica. La storia di un giovane pakistano e una sentenza del Tribunale di Roma che condanna l’Italia

Il campo di Lipa. Foto tratta dal reportage di Nello Scavo per “Avvenire”.

Migranti picchiati e torturati, respinti alle frontiere, costretti a vivere in condizioni disumane. Accade lungo la rotta balcanica.

La storia di M.Z., giovane pakistano di 27 anni che ha vinto un ricorso presso il Tribunale di Roma, ci aiuta a capire le responsabilità di questa barbarie.

L’Italia ha rimandato indietro i profughi sapendo che andavano incontro a violenze e torture.

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I valori irrinunciabili di Walter Lübcke. Ergastolo al suo assassino, un estremista di destra.

Walter Lübcke

Walter Lübcke fu assassinato da un estremista xenofobo e neonazista per la sua politica di accoglienza dei profughi il 2 giugno 2019.

Fu il primo assassinio di un alto esponente politico in Germania ad opera dell’estrema destra dal 1945. Lübcke, 65 anni, era presidente del comprensorio di Kassel e apparteneva alla Cdu (Unione cristiano democratica), il partito centrista di Angela Merkel.

L’assassino, Stephan Ernst, 47 anni, è stato condannato all’ergastolo giovedì 28 gennaio 2021 dalla Corte di appello di Francoforte.

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“I bimbi di Lesbo e il pieno dovere di intervenire di chi ha potere”

Foto da “Avvenire”.

Pubblichiamo la lettera di un lettore al direttore di “Avvenire” sulla situazione dei bambini profughi sull’isola di Lesbo e la sua risposta che chiama in causa chi deve intervenire dopo la risposta del presidente del Parlamento europeo David Sassoli al nostro appello del 14 gennaio.

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Trump guidò la politica di distruzione delle famiglie migranti. E non si trovano più i genitori di 545 bambini

L’azione più vergognosa e disumana della politica di Trump è stata la separazione dei bambini dai loro genitori quando venivano arrestati dopo aver illegalmente attraversato il confine tra Messico e Stati Uniti.

La decisione venne adottata nella primavera del 2018 nell’ambito della politica di “tolleranza zero” verso gli immigrati e portò alla deportazione e separazione di circa 3.000 bambini, anche molto piccoli, 60 di loro di età inferiore ai 5 anni.

Gli uni e gli altri rinchiusi in centri di detenzione diversi e molto distanti.

Una spietata barbarie.

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Rilanciato l’appello al presidente Sassoli per salvare i bambini profughi sull’isola di Lesbo

L’appello che, giovedì 14 gennaio, abbiamo lanciato sul giornale “Trentino” perché il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, si faccia promotore di una iniziativa urgente per salvare i bambini profughi sull’isola greca di Lesbo è stato rilanciato a livello nazionale da Laura Rozza Giuntella che ha raccolto in poche ore un significativo numero di firmatari.

Questo l’appello con i firmatari che è stato consegnato al presidente del Parlamento europeo:

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L’Etiopia e i sogni di Agitu

Le spoglie di Agitu Ideo Gudeta torneranno nella sua amata Etiopia. Grande Paese che l’aveva fatta soffrire e poi sperare. E ancora soffrire ultimamente per la guerra civile in Tigray, la regione del Nord, al confine con l’Eritrea . Guerra scoppiata in novembre e oscurata dal governo di Abiy Ahmed, premio Nobel per la pace 2019 per l’accordo con l’Eritrea che aveva posto fine a un sanguinoso conflitto.

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Un nastro rosso per salutare Agitu

Le spoglie di Agitu Ideo Gudeta torneranno in Etiopia per il funerale e la sepoltura lunedì 11 gennaio 2021.

 

Al cimitero di Trento, sabato 9 gennaio 2021 alle ore 11, ci sarà una celebrazione religiosa per l’ultimo saluto ad Agitu da parte della comunità che l’ha accolta e che lei ha arricchito con la sua presenza, la sua intelligenza, il suo lavoro, il suo amore.

 

Il Comitato delle Associazioni per la Pace di Rovereto, la Casa delle Donne di Rovereto, il Coordinamento Associazioni Vallagarina per l’Africa, l’Anpi Trentino invitano chi vuole simbolicamente partecipare al saluto (data l’emergenza Covid che vieta gli spostamenti da un Comune all’altro) ad appendere al balcone della propria abitazione un nastro rosso.

Leggi il volantino dell’iniziativa

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Cancellati i decreti sicurezza

Con la cancellazione delle norme più disumane dei decreti cosiddetti “sicurezza”, approvata dal governo lunedì notte 5 ottobre, l’Italia torna ad essere un paese civile.

Non sarà più respinta, ad esempio, una persona verso uno Stato quando rischi di subire “trattamenti inumani o degradanti”, non solo la tortura, è scritto nell’art. 1 del nuovo decreto.

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Quando la verità si fa strada

Se un preside o un autista di autobus o un dirigente d’azienda o un infermiere commettessero atti irrazionali e irragionevoli con pesanti conseguenze per gli studenti, i passeggeri, i lavoratori, i malati cosa accadrebbe?

È facile immaginarlo. Indignazioni, proteste, punizioni, cause giudiziarie, magari licenziamenti. E la pubblica gogna. Non così per i politici.

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Eglantine Jebb: salvare i figli dei nemici

Eglantine Jebb

Il volantino che Eglantyne Jebb e Barbara Ayrton Gould distribuiscono in Trafalgar Square, nel cuore di Londra, il 19 aprile 1919 è un pugno nello stomaco: un bambino denutrito, la testa sproporzionata, gli occhi sbarrati e smarriti.

Milioni di bambini come questo, recita il testo,  stanno morendo di fame. Basta sanzioni economiche!

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La tragedia dei profughi sul confine greco-turco

Gli elicotteri italiani in uso all’esercito turco del “cattivo” Erdogan sono macchine micidiali. Un’arma insostituibile per il secondo esercito della Nato (29 Paesi). Sono gli Agusta A 129 Mangusta, prodotti in Italia o costruiti in Turchia su licenza della Leonardo italiana, la nostra azienda di Stato. Florida azienda. Le “prodezze” dell’elicottero contro i curdi sono state filmate dai turchi nel febbraio di due anni fa.

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Lager libici: l’Italia finge di non sapere

Nulla è cambiato per i migranti detenuti nei lager libici. Ricatti, violenze, torture, morte continuano. L’ha ribadito nei giorni scorsi Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite nel suo periodico rapporto (datato 15 gennaio) al Consiglio di sicurezza sulla situazione in Libia. Ma l’Europa e l’Italia, che finanziano quei lager, fanno finta di nulla.

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Kompatscher e la memoria da non tradire

In molte scuole si sta ricordando lo sterminio degli ebrei da parte del regime nazista. E la collaborazione del regime fascista a questo spaventoso crimine. Ma il vero problema, oggi, non sono i giovani che non sanno, sono gli adulti che dimenticano. Dimenticano, e tradiscono i valori in cui sono cresciuti. La tragedia di oggi è il tradimento degli adulti. Contro i traditori della memoria Primo Levi scagliò a suo tempo una terribile invettiva: “Vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi”.

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Usa-Iran il copione già scritto

Il copione, uno sciagurato copione, è già scritto. Se la guerra Usa-Iran ci sarà. Alla fine resteranno solo morti innocenti, profughi, vedove, orfani, invalidi, rovine. Sarà un altro fallimento politico americano nel Vicino Oriente e in Libia. L’Europa ne pagherà le conseguenze. L’Italia con essa. E anche più di essa.

Le spaventose tragedie dei migranti nel Mediterraneo (1. 287 esseri umani annegati nel 2019, almeno quelli accertati), conseguenza di quelle guerre, hanno sconvolto e sconvolgeranno il nostro Paese più di altri, inevitabilmente. I nostri sovranisti saranno ridicolizzati, ancora una volta.

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Afghanistan, le bugie rivelate

I pacifisti avevano ragione, i guerrafondai torto. I veri realisti erano quelli che si opponevano alla guerra, dicendo che avrebbe aggravato i problemi. Gli illusi, i “sognatori”, erano quelli che la volevano, dicendo che i problemi li avrebbe risolti. Il disastro umano e politico della guerra degli Stati Uniti e dell’Occidente all’Afghanistan è sotto gli occhi di tutti. Uno spaventoso fallimento. Col suo strascico impressionante di morti, feriti, profughi e poi di nuove guerre, nuovi morti, nuovi feriti, nuovi profughi, a milioni, nei Paesi limitrofi del Vicino Oriente.

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